una  scappatella ad Antibes

motivazione ? andare a trovare i nostri amici a Marineland
 


Sabato 26 Giugno

Eccoci di nuovo in partenza, ma questa volta in auto. La scusa è quella di fare una sorpresa ai nostri amici Sivieri ad Antibes dove hanno montato la "Skytower" al parco di Marineland per la stagione estiva.
Partenza da Roma ore 9.30; guido io, e via una bella tirata su Aurelia e autostrade varie; solo un veloce panino ed un caffè verso Pisa, poi iniziano i tunnel, il traffico pericoloso intorno a Genova, Ventimiglia e finalmente Antibes.  Incursione a sorpresa al Lunapark a salutare Giancarlo e famiglia  e poi alla ricerca di un hotel. Quello su cui avevo messo gli occhi tramite Google Maps, L'Etoile è tutto riservato e mi fanno capire che per il weekend sarà dura. Ci dirigiamo verso Juan Les Pins e con una buona dose di fortuna e grazie alla gentilezza del receptionist di un hotel che ha fatto una ventina di telefonate, riusciamo a farci trovare una stanza proprio a Juan Les Pins. Nulla da ridire sull'hotel Castel Mistral, semplice ma strategicamente situato sul lungomare al centro città.  Il tempo di scaricare i bagagli, parcheggiare l'auto (trovare un posto è come vincere una cinquina al lotto) e darci una sistemata che siamo già fuori alla scoperta della cittadina che si presenta graziosa e affollata di turisti del fine settimana. Individuiamo subito il centro del centro pieno di caffè, ristoranti, gelaterie e pizzerie, e l'ora di cena ci trova seduti al ristorante il Ciapacan dove ci spillano "110 euri" per mangiare così così, si salva solo la buona bottiglia di Bandol rosè. Ma che vuoi fare? Siamo turisti da spennare anche noi! Passeggiata digestiva sul lungomare con gelato e a mezzanotte sottocoperta con aria condizionata.

 
Domenica 27 Giugno

Si decide per una mattinata a Nizza ed un pomeriggio a Cannes. Si riprende l'auto e si segue tutta la litoranea passando da Antibes fino a Nizza. Due volte su e giù per la Promenade des Anglais non sono servite a trovare un posto dove lasciare la nostra TT. Ci siamo inventati perfino una spesa al  supermercato CASINO per usufruire del parcheggio ma chiude alle12. Poi, cinquina al lotto! Si libera un posto auto proprio davanti al supermercato ed è fatta. Si però siamo ad un paio di chilometri dal centro città ed è quasi l'una ed il sole picchia; altro se picchia! Ci incamminiamo sul bel lungomare dove è in corso la maratona degli "IRON MAN"; corsa, nuoto, bicicletta. Passiamo davanti al Radisson Blue dove è parcheggiata una Lamborghini gialla ed entriamo dentro per dare un'occhiata. Si presenta molto bene, anche meglio di quello di Dubai. Arriviamo un poco affaticati fino al centro e guadagniamo un bel tavolo al cafè gelateria Pinocchio.  Una volta riposati e rinfrancati e dopo aver dato anche qui il nostro obolo come turisti (un bicchiere d'acqua naturale euro 4) ritorniamo sui nostri passi seguendo una sottile striscia di ombra che ci porta fino all'auto. Guida sempre Simonetta da quando siamo entrati in territorio francese e via autoroute facciamo rotta su Cannes, con l'intenzione di non perdere tempo alla ricerca di un posto auto come è successo a Nizza, ma lasciare la "vettura" al primo parking libero. Così avviene appena arrivati sul lungomare di Cannes. Passiamo un paio d'ore in giro senza una meta precisa curiosando fra negozi e bancarelle. Qualche foto, una bibita e nel tardo pomeriggio sempre via litoranea, ma da direzione contraria ritorniamo verso Juan Les Pins dove riparcheggiamo l'auto proprio davanti al nostro hotel. La città sembra essersi svuotata dei turisti del weekend. Meno gente, poco traffico auto, parcheggi liberi, molte attività chiuse. Dopo la solita sistematina lasciamo l'hotel per cercare un bar per il nostro "happy hours" che oramai è diventato un appuntamento fisso e inderogabile. Scegliamo un posto in prima fila in una graziosa caffetteria affollata e ci godiamo il passeggio delle genti e il passaggio delle auto. Un buon aperitivo con stuzzichini ci fa sperare in una degna conclusione della serata ma incappiamo invece in un ristorante L'Arcade dove invece pietanze mediocri, cozze vuote, servizio scadente, prezzo inadeguato, ci lasciano insoddisfatti. In più è chiusa anche la gelateria dove la sera prima avevamo gustato un ottimo gelato da passeggio, (vedi caso "Carte d'or" dell'Algida), per cui, fatto il punto della situazione stanchi, alquanto delusi, la maggioranza decide per un ritiro in hotel.


Lunedì 28 Giugno

E' la giornata del rientro in Italia, con traguardo alle 5 Terre in un paesino non meglio identificato da scegliere fra Rio Maggiore e Monterosso.
Come fai però a passare sopra al Principato di Monaco e non essere tentato di farci un salto dentro?
Dopo due giri a vuoto in auto perchè saltiamo due parcheggi al coperto, lasciamo la TT e incominciamo a fare su e giù per Montecarlo a piedi. Lo spettacolo ti rapisce sempre anche se visto molte volte. Non parlo degli Yacht ormeggiati al porto; veri traghetti ad uso esclusivo di pochi. Sono le dodici e trenta, un sole che non ti dico, caldo bestiale, impossibile prendere il pulmino per la visita della città in quanto sempre pieno. E allora sai che ti dico, alla faccia di Montecarlo città godiamoci  un buon aperitivo al Cafè de Paris davanti al Casinò. Scelta perfetta che non si poteva far meglio. Rifocillati, appagati e sopratutto rinfrescati, dopo aver visto caroselli di Ferrari, Porsche e Mercedes, recuperiamo la nostra modesta TT e risaliamo verso l'autostrada. Ancora ancora breve sosta per  ammirare il panorama dall'alto, due foto e via una bella sgassata fino a Genova, dove da sempre è regno incontrastato di gallerie e traffico pericoloso. Metto il navigatore tanto per vedere se è d'accordo con noi (pensavo a Rio Maggiore volendo entrare dal lato di La Spezia) e lo faccio puntare su Monterosso facendo confusione con i nomi. Ad un certo punto del viaggio evidentemente il poverino comincia a dare, secondo noi, segni di stanchezza e pura follia. Continuiamo con la nostra idea di uscire a La Spezia, sfottendo il Tom Tom in preda alla disperazione più totale. Solamente arrivati a La Spezia e solo dopo avere letto Rio Maggiore, mi rendo conto dell'errore sul nome del paese al quale lui diligentemente ci voleva guidare.
Il posto è una favola. Avevo da sempre sentito parlare di queste 5 Terre ma non pensavo mai a tanta meraviglia. Parliamone. Intanto bisogna trovare un posto ove parcheggiare l'auto perchè lo spazio è ridottissimo. Riusciamo con il gentile l'intervento della proprietaria  dell'Hotel Argentina, il primo incontrato e manco a dirlo peno, a trovare una stanza per una sola notte ad una vicina locanda " La locanda del sole" dotata anche di posto auto. Stanza con terrazza, aria condizionata per Simonetta, tante informazioni su come muoversi nei dintorni, insomma sistemazione splendida. Ci diamo una riassettatina ed eccoci di nuovo alla scoperta di nuovi siti. E' d'obbligo questo sentiero chiamato "Il sentiero dell'amore" a mezza costa a strapiombo sul mare; un incanto da fare a piedi in venti minuti fino al paesino successivo Manarola. Arriviamo prima del tramonto  e dopo un po' di su e giù per scale, salite, arrampicate su vicoli e piazzette, si fa l'ora dell' happy hours e puntuali siamo al bar per il rito dell'aperitivo.  Al tavolo vicino una giovane e simpatica coppia proveniente da Los Angeles ci coinvolge su una scommessa sull'ora esatta del tramonto. Abbiamo saltato praticamente il pranzo e cominciamo ad avere fame; la scelta cade su un ristorante a mezza strada fra Rio Maggiore e Manarola sul sentiero appena fatto a piedi. Ho le mani alquanto appicicaticce e mi viene in mente di chiedere della toilette. A sinistra sulle scale mi dice il cameriere; ha ragione, però non mi dice che sono 78 gradini alti 30 centimetri buoni di un sentiero che si inerpica su per la montagna. Lo percorro per ben due volte in quanto la prima, pensando a metà cammino di aver sbagliato  sono sceso per richiedere informazioni. No no mi ridice il cameriere è giusto ma bisogna salire ancora.   Arrivato in cima evidentemente di acqua neanche a parlarne. Ceniamo a lume di candela su una piattaforma grigliata (di quelle dove si vede sotto) aggettata verso il vuoto con uno strapiombo sotto di almeno 80 metri. Decisamente suggestivo anche se Simonetta era abbastanza preoccupata della tenuta della struttura su cui erano poggiate sedie e tavolino.
Ritorno romantico al chiaro di luna, "lento pede", in parte per la stanchezza, in parte per la bottiglia di 5 Terre DOC fresco, finita già prima della fine della cena.
Crollo di Simonetta appena entrata nella stanza, mentre il sottoscritto si è goduta una buona mezz'ora di fresco sul terrazzo, nel silenzio assoluto della notte rimirando il paesaggio.


Martedì 29 Giugno

Sveglia alle 8. Dopo un'abbondante colazione all'hotel e fatte le valige, ci si sposta in un hotel non distante dove ci hanno trovato una stanza per un'altra notte. Non è grazioso come quello che lasciamo ma può andare bene lo stesso con la sua bella terrazza.
Il programma concordato con la signora Simonetta prevede escursioni agli altri tre paesini delle 5 Terre e cioè Corniglia il più vicino, poi Vernazza e per ultimo Monterosso. Ci si sposterà con il treno.
Ci sia avvia trotterellando verso la stazione di Rio Maggiore. Siamo ancora belli freschi e la strada è tutta in discesa. Molta gente alla stazione, arriva un treno, saltiamo subito sopra, per accorgersi dopo 5 minuti che non ferma nelle stazioni intermedie ma solo a Monterosso.  Orami ci siamo e tocca cambiare il programma. Il paesino è  grazioso, quasi in piano, bel mare, ma pieno di turisti, rumoroso, con una spiaggetta affollata, tutto il contrario del nostro Rio Maggiore.  Dopo un paio d'ore riprendiamo il treno in direzione contraria (Sud) e ricominciamo da Corniglia. La stazione è in basso ovviamente ed il paese in alto. Per fortuna un pulmino ci attende per portarci sulla piazzetta principale. Su e giù per strette stradine, terrazze con viste da capogiro, turisti ordinati. Uno spuntino con pizza e gelato mangiato all'ombra sui gradini di una scala ci rinfranca un poco e ci ridà energia per riscendere alle due e mezzo sempre in pulmino alla stazione per aspettare il treno, di nuovo in direzione contraria (Nord) per Vernazza. Il sole martella pesantemente sulle nostre teste anche all'ombra. Arriva il treno e in meno di cinque minuti ci troviamo a Vernazza. La stazione e la piazza principale sono in basso direi a livello, ma il turista deve vedere tutto dall'alto e allora scalata del paese per vedere altre terrazze con affaccio sul mare e sui monti alle spalle, poi si riscende per poi risalire ancora più in alto al Castello Doria, dove arrivano  rantolando quelli con il cuore a posto. E non è finita perchè una volta arrivati in cima c'è da visitare la Torre, altri 15 metri di gradini che è il punto più alto di tutti. Panoramica a 360° di mare, strapiombi. paesini, montagne e vigne terrazzate per la produzione del vino Sciacchetrà più prezioso dello champagne. Stanchi con le "cianche" a pezzi ridiscendiamo verso il porto dove alle 18 ci aspetta il traghetto che via mare ci riporterà a Rio Maggiore. Il ritorno via mare è uno spettacolo da non perdere se si va in visita in quelle zone. La panoramica che si ha dal mare fa dimenticare tutte le sofferenze patite per il caldo e per le scalate; paesini, borghi, montagna e mare e cielo tutto in un sol colpo d'occhio. Veramente una meraviglia della natura.
Una volta sbarcati al porticciolo di Rio Maggiore non è finita!  Il nostro hotel è ben posizionato ma  ovviamente in alto, ma oramai siamo siamo in uno stato catatonico e procediamo per inerzia godendo dell'idea di un bella doccia, aperitivo sul terrazzo e mezz'ora di relax.
La serata si conclude con una ottima cena al ristorante La Lanterna sul porticciolo, dove  fra spaghetti alle alici, cozze e il solito 5 Terre DOC, commentiamo la giornata stanchi ma soddisfatti. Rientro in hotel neanche a dirlo in salita ma complice il vinello apparentemente più facile.                


Mercoledì 30 Giugno

Si rientra a casa non prima di aver passato una mezza giornata a Porto Venere. Oramai ci siamo, è li dietro l'angolo!
Ore 8: colazione sul terrazzo, trolley, auto e partenza.
Un saluto a Rio Maggiore che tanto ci è piaciuto, con le ultime fotografie scattate dall'alto della montagna e via a malincuore zigzagando fra i tornanti.
Arrivo a Porto Venere dopo neanche quaranta minuti e soliti due giri per imboccare il  parcheggio coperto che ci era sfuggito al primo passaggio. Liberatici dell'auto, facciamo una prima passeggiata sul porto per poi prendere una barchetta e facci traghettare sull'isola di Palmaria, così, tanto per fare due passi e vedere il panorama della cittadina dal mare. Casette colorate allineate sulla passeggiata del porto, un castello, delle mura merlate che salgono in alto. Anche questa località è di quelle che non ti lasciano indifferenti, anche se dopo l'abbuffata di mare e rocce delle 5 Terre, sembra colpire meno.
Anche oggi è una giornata calda; è quasi mezzogiorno e dopo quattro passi sui sassi di Palmaria, si rientra con la solita barchetta al porto. Decidiamo di non affaticarsi troppo e quindi, individuato un bar con spazio all'aperto e ombrelloni, ci accomodiamo per il rito dell'aperitivo, terminato il quale, a dire il vero ottimo ed abbondante, passiamo ai tavoli di un locale accanto per uno spuntino a base di bruschetta e insalatona mista.
Si sono fatte oltre le due del pomeriggio, quando, dopo una buona mezz'ora al fresco di una panchina del giardinetto sul porto, recuperiamo la nostra auto al parcheggio e facciamo rotta verso Roma via Rosignano e Aurelia e poi autostrada di Civitavecchia. Guida sempre Simonetta che con l'aria condizionata in auto va spedita e sicura.
E' finita la nostra vacanza e per godere tutti insieme il rientro e l'inizio di un periodo di "dieta", festeggeremo in serata con i figli la mia pensione  con una cena fuori casa.
Arrivati e scaricato il bagaglio, ricca doccia rigenerante e poi tutti e quattro alla "Casetta di Campagna" a via Affogalasino in Polo guidata da Flavio. Piacevole serata a base di ottimi piatti, resoconto del viaggio e quattro risate.
 


Consuntivo spese 5 giorni

Benzina  (1750 Km)                 208,00
Hotel 4 notti                          362,00
Ristoranti                              300,00
Bar                                      115,00
Varie (park+tel+trasp+vest)     147,00
Cena festa pensione               170,00
Telepass                                76,00

TOTALE                    €        1.378,00