Appunti di viaggio - parte 1^

Le fotografie 

I preparativi sono la parte più bella !

Si incomincia a lavoraci sopra settimane e settimane prima per organizzare il soggiorno esattamente come lo si vorrebbe; la gita là, il safari di qua, una visita al museo, il caffè in quell' albergo, l'aperitivo al noto bar, compra i datteri in quel shop centre, ecc. ecc. e si pensa di aver tutto sotto mano.
Tutto dentro il tuo PC portatile, che se per disgrazia ti perdi quello o si rompe, non sai neanche più come tornare indietro a casa.
Si butta giù un programma come vuole la migliore organizzazione di un tour operator:
Lunedì si fa questo, martedì quello, mercoledì quest'altro e così via. Allora ti organizzi bene con indirizzi, numeri di telefono, prefissi, schede internazionali,  Skype sul PC almeno servirà a qualche cosa sul serio invece di giocarci a casa fra amici.
Sembrerebbe tutto a posto.
Ma non sarà un po' troppo stretto il programma! Forse è meglio lasciare qualche giorno da gestirsi sul posto dopo aver assaggiato che aria tira? Forse si. E allora smonta tutto lasciando tanti jolly. Si faranno spese al Mall, si, ma non esattamente in quel giorno e in quell'ora.
Ma non sarà che poi, visto che è tutto a scelta libera quotidiana, ci troviamo nella situazione " e mo' che famo oggi ?". E di nuovo rismonta e rimetti dei paletti fissi così almeno in certi giorni sai che cosa ti aspetta.
Poi sapete che cosa succede? Che un paio di giorni prima della partenza uno si rompe le balle di tutti i ragionamenti e dice "sai che ti dico? partiamo e poi si vedrà!"
Questo è il punto della situazione  a tre giorni dalla partenza.

Lunedì 30 novembre 2009 ore 19.00

Ci siamo, trolley riempiti, bagaglio a mano controllato, documenti e carte di credito sotto mano, sembra non manchi nulla; la checklist dice OK; prove concluse, siamo pronti per domani mattina.
Oh! C'è uno zaino pieno di fili elettrici, alimentatori, carica batterie, spine multiple, prolunghe. Ma quando potremo usare un solo dispositivo che vada bene per tutti gli apparati ? 
E vedrai che qualche cosa manca ancora ! Siamo ancora in tempo.

Martedì 1° dicembre 2009 ore 14.30: PARTENZA !

Volo Emirates EK98 con un Boeing 777-300 volo perfetto ed atterraggio puntuale al minuto: 23.30.
L'aeroporto è enorme; lungo centinaia e centinaia di metri, alto, nuovo, lucido ..fa veramente effetto; non si fa in tempo a passare il controllo dei passaporti che i bagagli sono già là al loro posto. A mezzanotte siamo già fuori. Troviamo un box aperto per cambiare un po' di euro in Dirhams ed eccoci sul taxi guidato da una donna che ci porta allo Sheraton.
Con un buona dose di faccia tosta chiedo alla reception se è possibile cambiare la stanza in una con la veduta su creek. Mi dice di si e ci fa contenti. Bel colpetto. Nella confusione fra conferma la prenotazione, cambia la stanza, blocca il pagamento, mi scivola la carta di credito sotto una pubblicità sul tavolo del consierge. Non me ne accorgo.
Entrati in stanza, il tempo di poggiare i trolley e dare una prima occhiata dal finestrone sul creek tutto illuminato, prendo il portafogli e non trovo più la carta di credito. Mi prende un accidente ! Guardo bene dentro tutte le tasche dello zainetto ma niente. Incomincio a sudare freddo: incominciamo bene! Controllo bene la stanza, il corridoio, la Hall ma niente da fare. Eppure l'avevo, ho pagato l'hotel. L'ho persa nell'albergo !!. Disperato ritorno dal consierge, inciampico agitato  quattro parole in inglese per dirgli dell'accaduto, ma mi conferma che lui l'ha vista, usata e me l'ha ridata.
Rifacciamo la mossa del pagamento ed ecco sotto la pubblicità sul suo tavolo ricompare CARTASI. Porca puttana che spavento; OK tutto a posto. Si è già fatta l'una ma non abbiamo sonno e decidiamo di fare quattro passi fuori.
E' caldo, si sta bene e fuori è pieno di gente che gioca e chiacchiera seduta per terra; tante tante persone, famiglie intere. l'indomani è giorno di festa, il 2 dicembre è il National Day, festa nazionale e non si lavora, e allora tutti a spasso fino a notte inoltrata. La città è tutta un scintillio di luci. Lo sceicco Al Maktoum guarda tutto ciò da una gigantografia illuminata posta in bella vista sulla strada.

Mercoledì 2 dicembre

Appuntamento alle 9 davanti all'hotel per il giro turistico, primo contatto con la città di Dubai.  Arriva il pulmino, facciamo un paio di soste per recuperare qualche altro turista in altri hotel e poi via alla scoperta della città. La guida ci porta al souk dell'oro, da un suo compare per farci comprare qualche cosa. Negozi, botteghe, bottegucce stracolme di oggetti d'oro. Chili e chili di bracciali, collane, pettorali (soprannominati da me giubetti antiproiettili), orecchini, anelli, finemente lavorati anche in pregiata filigrana, ma certamente non adatti ai nostri gusti occidentali. Qualcuno compra, ma la maggioranza scivola via solamente incuriosita. Poi il giro continua; la città vecchia chiamata Deira, il tunnel di Shindaga, Bur la parte nuova, Jumeirah, qualche foto davanti alla moschea, sosta per foto davanti all'Atlantis sull'isola artificiale di Palm Jumeirah, e inevitabilmente vicino al Burj Al Arab (la vela). C'era stato qualche problema per la puntualità fra la guida ed un gruppo di passeggeri indiani che si era risolto con l'abbandono da parte di questi ultimi del pulmino per protesta.
Alle 13 ci riportano in Hotel. Con una telefonata tramite Skype prenotiamo un tavolo per due la sera alle 8 al Dubai Marina Yacht Club, uno fra i più esclusivi posti di Dubai quindi con Simonetta decidiamo di andare a mettere qualche cosa sotto i denti. E' giorno di festa, Il National day, e le strade sono stracolme di gente che passeggia.  Ci fermiamo in una specie di ristorantino con i tavoli in mezzo al marciapiede, diremmo un tipico locale, dove dopo un po' di pensamenti e ripensamenti ordiniamo un piatto a base di pollo con delle piadine. Ci portano dopo un pochino un mezzo pollo fritto a persona che è una cosa eccezionale; appena fatto, croccante, saporito da leccare il piatto. Sorvolando e scherzando sul come il tipo che preparava le piadine o kebab (in arabo shawarma) le schiacciava sulla piastra con le sue belle manone unte, ce ne andiamo più che soddisfatti.
Pomeriggio digestivo a passeggio sul creek vicino allo Sheraton a guardare la sfilata di barche, yacht, abra, dhow fra strombazzate, sirene  e getti di acqua a fontana.
Alle 19 chiamiamo un taxi per Dubai Marina, e il vallet dell'albergo ci rifila il compare con un taxi privato; stiamo al gioco, ed infatti ci porta impeccabilmente davanti allo Yacht Club, ma ci leva 90 dirham, ho la sensazione che sia troppo. Verificheremo al ritorno. Siamo in anticipo e facciamo il giro dell'isolato ed un paio di foto. Il posto e superbo; in basso, ancorati al porticciolo del Club tanti e tanti yacht. Entriamo nel ristorante, tavolo riservato all'esterno con affaccio sul porticciolo e vista sui grattacieli di Dubai Marina, per la verità quelli davanti a noi, belli solo perchè illuminati. Dramma per la scelta del menu. Novelle cuisine, piatti enormi ma vuoti. Il personale come in tutti i locali è di provenienza orientale, molto professionali, ma con un accento inglese che li rende incomprensibili, ameno per me. Il menu inoltre è scritto ovviamente in inglese, illuminazione a lume di candela. Si tira ad indovinare. Nell'attesa ci portano due bicchierini lunghi e stretti con un liquido verdolino dentro e due dita di schiuma sopra. Non si capisce se si deve bere o se serve a lavarsi le dita prima di incominciare il pasto. Azzardo un assaggio e decido che non è sapone ma non riesco a capire cosa sia. Quando ripassa una delle inservienti, chiediamo. Chissà cosa ha capito lei e chissà cosa abbiamo capito noi, Sta di fatto che interpretiamo il tutto per una spremuta di piselli e quando Simonetta lo rimanda indietro sembrano molto meravigliati. Ordino un bicchiere di vino. Calice enorme, due sole dita di chardonney, il corrispondente di 16 Euro.  Insomma per farla corta mi portano un grosso piatto con quattro (dico quattro) foglie di lattuga e forse (??) un gamberetto, poi del pesce non so fatto come ma mangiabile, Simonetta ancora non si è capito cosa ha mangiato, ma sicuramente ha fatto piazza pulita di tutto. Conto, carta di credito, meno di 90 Euro in due. Solamente per il posto vale la pena. Il taxi (regolare) ci riporta indietro all'Hotel con soli 65 dirham. E' chiaro che l'altro all'andata ci ha fatto fessi.

Giovedì 3 dicembre

Giornata dedicata al Mall.
Dall'Hotel andiamo a piedi alla fermata della metropolitana rossa quella nuova inaugurata a settembre.
Da notare che per le strade non si vedono moto, non ci sono cani, non c'è una scritta sui muri e c'è molta meno gente in giro perchè è un giorno lavorativo.
L'entrata della metro è super, un vero spettacolo. Sarà perchè è nuova, sarà perchè è pulita, sarà perchè è enorme, ma fa veramente un certo effetto. Si fanno i biglietti al botteghino, gentilezza e sorrisi. Il treno arriva. Zona riservata ai disabili, zona riservata alla prima classe, zona riservata a donne e bambini, poi finalmente zona per tutti. Il treno scorre veloce e silenzioso con una voce registrata che si sente molto bene che annuncia in arabo ed in perfetto inglese i nomi delle stazioni. Dai finestrini scorre tutta Sheikh Zayed Road con i suoi grattacieli ai lati. Si arriva alla fermata Mall of the Emirates, quasi 20 kilometri dal centro città. La metro praticamente entra dentro al centro commerciale e ci si ritrova catapultati in mezzo a centinaia e centinaia di negozi, enormi, semivuoti, bellissimi, ma con le stesse firme che da noi. Comunque anche qui è tutto uno spettacolo da vedere. Sali al primo piano, scendi in basso, un salto a Sky Dubai, chili di oro, migliaia di televisori e PC ed elettronica varia , pasticcerie, brutti negozi, bagni sempre puliti ed in ordine. Risali, riscendi poi su e ancora giù. Dopo due ore siamo stanchi e decidiamo di mangiare. Fra 90 punti di ristoro scegliamo un bel ristorante il Sezzam con in più il servizio di internet compreso perchè ho bisogno di prenotare via PC non mi ricordo cosa. Mangio e digito sul mio Netbook, parliamo via Skype con Roma. Tutto OK. Con meno di 20 Euro siamo più che soddisfatti, ma stanchi del Mall e decidiamo di ritornare in città. Ritorno ancora in metro, breve sosta allo Sheraton e via di nuovo a scoprire Dubai, questa volta via acqua. Traghetto fino al souk dei tessuti, dove, dopo un breve giro decidiamo che non ci interessa più di tanto e via dall'altra parte della città, Deira, con i taxi d'acqua chiamati Abra. Piccole imbarcazioni che caricano dieci massimo quindici persone per volta e che fanno la spola fra una costa e l'altra del creek praticamente a gratis (1 dirahm). E' divertente e da provare! Dall'altra parte del creek a Deira c'è il souk delle spezie, dei profumi, dell'oro (quello già visitato). Ci intratteniamo per un po' alle spezie dove in tutte queste bottegucce tentano di rifilarti qualche cosa; se ti fermi ed entri dentro, sei fatto. Sicuramente esci con qualche cosa in mano. Sono bravissimi a convincerti. Odori di tutti i tipi, oggettistica inutile, souvenir da basso turista. Ritorniamo indietro con bottigliette di sabbia del deserto, arabi di coccio che muovono la testa, sfere con luci e cammelli  dentro. Rientro in hotel sempre in abra e traghetto.
Alle ore 20 puntuali fuori dell'hotel per il pick up che ci deve portare alla cena sul Dhow. 8.15 niente, 8.30 ancora nulla, alle 9 capiamo che ci hanno dato buca. Simonetta inferocita prende il PC e manda subito una email di protesta all'Arabian Horizons. Colti di sorpresa dall'evento optiamo per una cena all'interno dello Sheraton; giriamo fra i tre, quattro ristoranti, e decidiamo per quello indiano Ashiana. Bel posto, musica indiana un po' pallosa, atmosfera soffusa ma molto piacevole. Solito dramma per il menù. Indiane che parlano inglese quasi cinese, una sola candelina sul tavolo ad illuminare tutto, non si vede e non si capisce nulla. Ordino birra per me, puntiamo il dito su questo e su quello della carta, chiediamo spiegazioni, capiamo ben poco, ma oramai è fatta. Speriamo bene! Risultato ? Non sappiamo esattamente cosa abbiamo mangiato ma devo riconoscere che la cena è stata ottima, speziata al punto giusto, gustosa, servizio impeccabile. costo più che contenuto.
Giretto digestivo sul lungo creek ad ammirare palazzi e grattacieli illuminati e poi a nanna.

Venerdì 4 dicembre

Giornata più che interessante !!
Avevamo già riservato un'auto a noleggio che abbiamo trovato fuori del parcheggio dell'hotel, e soprattutto avevamo una prenotazione fatta il giorno prima per il breakfast al Burj Al Arab l'hotel a sette stelle icona di Dubai.
Parto con la Nissan Almera con cambio automatico per il Burj Al Arab che non sta proprio dietro l'angolo e ci avventuriamo per le strade di Dubai. Sbagliamo subito strada al primo o secondo interchange, due  e tre inchiodate con l'auto dovuto alla non abitudine al cambio automatico, due capocciate di Simonetta, ritroviamo il percorso giusto e  com'è e come non è riusciamo ad arrivare, oramai padroni della situazione, puntuali al primo posto di blocco dell'Hotel. Controllo della prenotazione, via libera per il secondo posto di blocco. Controllo ulteriore ed eccoci sul ponte che ci porta all'entrata. Lasciamo l'auto al vallet per il parcheggio e ci guardiamo intorno. Una Porsche, una bella Ferrari, Maserati, altre auto di lusso al riservatissimo parcheggio esterno. L'edificio dall'esterno è imponente con quella sua forma a vela gonfiata. Qualche foto per immortalare la nostra presenza in loco, ed entriamo. L'interno è da infarto; nel bene e nel male. Oro e blu di questo cono che si alza per cento e passa metri, pesante e leggero, bello e brutto allo stesso tempo, enorme mostro del lusso più sfrenato. Ci accompagnano al primo piano dove c'è la caffetteria che la mattina dalle ore 9 alle 11, su prenotazione che assomiglia molto ad una visita medica (chiedono perfino se si soffre di allergie), offre la possibilità di accesso all'interno, ai poveri che non si possono permettere stanze da 2000 euro ed oltre a notte. Colazione a base di succhi di frutta, caffè nero, the, latte, pasticcini, non manca proprio nulla. Servizio impeccabile! Anche qui bisogna dire che per meno di 40 Euro a persona vale la pena di entrare. Lauta mancia al cameriere e al vallet che ci riporta la nostra modesta (!) Nissan e via a scorazzare in auto su e giù per l'emirato che è ancora tutto da scoprire.
La prima tappa, visto che siamo nei paraggi è Palm Jumeirah. Oramai dominiamo la situazione stradale e ci dirigiamo senza indugi verso l'Atlantis, attraversando tutta la Palma costeggiata a destra e sinistra da costruzioni; le prime si direbbero popolari, alte costruzioni tutte uguali, poi l'aspetto cambia e si vedono belle villette e ville. Non si può o non è facile invece raggiungere i rami della palma, dove si trovano invece le ville più belle che affacciano sul mare. Dopo un tunnel si arriva all'Atlantis su un bel viale con palme che affaccia sul mare dove affiorano addirittura i delfini. Parcheggiamo ed entriamo dentro l'Atlantis per l'accesso riservato ai visitatori. Fuori c'è un grande parco giochi dove si entra anche direttamente in treno(?). Dentro è come un grande centro commerciale. Centinaia e centinaia di persone che vengono a vedere la città sommersa, e curiosare su come si vive in questo prestigioso Hotel. Decidiamo di visitare l'acquario (Atlantide la città sommersa) con un certo scetticismo. Una volta dentro però ci si ricrede. Decine e decine di grosse vetrine dove si possono ammirare una varietà infinita di pesci dai più piccoli a quelli enormi che vagano fra le rovine di questa città sprofondata e distrutta. Un bel colpo d'occhio. Qualche fotografia alle hall dell'albergo, un girovagare distratto fra i vari ristoranti e poi fuori di nuovo alla scoperta di nuovi siti come Dubai Marina li a due passi. Riusciamo perfino a rintracciare lo Yacht Club con il suo ristorante, qualche giro a vuoto per Marina, foto a destra e sinistra  e poi decidiamo di andare al mare sulla spiaggia. Siamo però a corto di carburante per cui guardiamo con attenzione i bordi della strada per individuare una Station. Niente da fare! Finalmente ne vediamo una proprio comoda comoda per entrare dal lato nostro. Bel colpo. Non ho ancora idea di quanto costi la benzina, per cui metto in mano al tizio un paio di foglietti del monopoli, quello capisce la situazione e mi riempie mezzo serbatoio della Nissan. In seguito con calma riesco a capire che per 30 dirham, meno di 6 euro mi ha messo dentro più di 20 litri di benzina!
Ritorniamo verso Jumeirah, posteggiamo l'auto e mettiamo piede sulla sabbia fina e bianca di una bella e larga spiaggia con il panorama del Burj Al Arab. Forse sarà tutto artificiale però all'anima della spiaggia! Lunga passeggiata con i piedi a mollo, sole tepido, poca gente, acqua apparentemente azzurra e pulita. Che vuoi di più a dicembre? Dopo un'oretta di relax riprendiamo l'auto per fare rientro verso la città. Direzione Deira. Ora guida Simonetta che come un vecchio tassista di Dubai se la cava magnificamente per le strade in mezzo al traffico. Oramai siamo padroni della situazione stradale della città.
Ci dirigiamo verso la Corniche, il lungomare, dove senza saperlo ci imbattiamo in uno dei posti della città che va visto. Il mercato del pesce e delle verdure. Parcheggiamo e a piedi entriamo dentro il mercato. Centinaia e centinaia di banchetti stracolmi di pesce di ogni tipo e dimensione ben allineato, in composizioni quasi artistiche fanno bella vista. E che dire dei banchi della verdura! Banchi anche qui stracolmi i cassette piene di frutta o verdura in un tripudio di colori e simmetria quasi fossero finte solo per l'esposizione in un museo. Alla fine, stravolti da colori ed odori, soprattutto di pesce, ed anche un po' stanchi per la giornata intensa decidiamo di fare rientro al nostro campo base, lo Sheraton Creek.
Nel pomeriggio avevamo contattato telefonicamente L'Arabian Horizons per riprogrammare la crociera con cena sul dhow per la sera alle 8.
A proposito di telefoni è stato strategico l'acquisto il giorno precedente, non so fino a che punto regolare (è bastata una fotocopia del passaporto, ma forse neanche serviva) di una scheda telefonica della Etisalat, l'azienda telefonica degli Emirati, che ci ha permesso di fare  chiamate a costi bassi sia in loco che in Italia.
Alle 8 eccoci di nuovo puntuali davanti all'hotel per il pick up. Arriva un 4x4 ci fa montare, fa il giro dello Sheraton e ci lascia proprio dietro l'Hotel, sulla passeggiata del Creek, davanti al dhow, a cento metri da dove eravamo partiti. Cacchio! A saperlo la sera prima ci risparmiavamo un'arrabbiatura. Nulla da ridire sulla serata.  Un bel tavolo per due lato finestra per ammirare il panorama e via. La barca ha fatto su e giù per il Creek in mezzo ad uno scintillio di luci colorate dei grattacieli e delle altre dhow addobbate a festa. La cena poi era a buffet con tanta e tanta grazia di Dio (o di Allah) da mangiare, pietanze esposte, tanta varietà di scelta, senza sorprese. Con Simonetta abbiamo fatto il giro quattro o cinque volte, ma forse anche di più, dolci compresi.
Approdati dopo un paio d'ore al molo di partenza, abbiamo preferito fare due passi a piedi per rientrare all'hotel proprio dietro l'angolo.

Sabato 5 dicembre

Ore 9 pick up davanti all'hotel per il giro di due emirati Sharjah e Ajman. Puntuale arriva una Toyota 4x4 con un simpatico guidatore-guida che ci scorrazza per più di tre ore su e giù per questi altri due emirati contigui a quello di Dubai, fornendoci utili informazioni. Sharjah è un vero gioiello molto diverso dall'emirato di Dubai. Molto verde, parchi curatissimi, anche qui grattacieli, ma meno invadenti. Da quanto ci dice la nostra guida dato che gli appartamenti e gli affitti costano molto meno che a Dubai, molta della popolazione che lavora a Dubai, abita invece in questo Emirato. Giro nel vecchio mercato, restaurato a nuovo e trasformato in un moderno Mall. Anche qui botteghe e bottegucce stracolme di ninnoli, tappeti, oggettistica varia. Gli ori poi ... collane o per meglio dire catene, pettorali, bracciali dal polso al gomito, appesi ad un'asta come noi mettiamo i prosciutti a stagionare. Mai vista una cosa simile!
Altri tre o quattro chilometri e si sconfina nell'altro emirato di Ajman, il più piccolo stato membro deli Emirati. Ognuno di questi emirati ha il suo sceicco e la sua peculiarità, dovuta al tipo di cultura e tradizione della famiglia dell'emiro. Qui per esempio è completamente bandito l'uso dell'alcool, come in Sharjah, contrariamente a Dubai e Abu Dhabi dove, almeno negli alberghi e ristoranti è possibile bere vino o birra. A Dubai e Abu Dhabi si può acquistare una modica quantità di alcool al mese, solo in certi negozi autorizzati e solo se si è stranieri previa esibizione di un tesserino da richiedere alle autorità preposte.
A proposito di cultura e tradizioni parliamo di donne. In tutti gli emirati che abbiamo visitato si possono vedere sia donne con vestiti occidentali più o meno alla moda, sia donne coperte di nero dalla testa ai piedi. La maggioranza della popolazione femminile locale, quella legata alle famiglie arabe tradizionali e culturalmente inserite nella vita sociale (una buona maggioranza è imparentata con le famiglie reali degli sceicchi), al di fuori dell'ambito famigliare, veste coperta di nero e spesso con il velo che copre il volto anche quando sono a tavola nei ristoranti; piccole e nere. E gli uomini? Belli, alti tutti nelle loro dishdasha immacolate (la casacca bianca lunga fino ai piedi), stirate la mattina, da cambiare il pomeriggio.
La guida, prima di riaccompagnarci in albergo ci dà una dritta. Al Hyatt Regency di Dubai, altro esclusivo hotel, c'è un ristorante al 27° piano che gira e ti fa vedere il panorama di tutta la città mentre mangi. Non ci può scappare neanche questa. Ci precipitiamo alle 13 in albergo, telefonata al volo, prenotazione al volo, taxi al volo e siamo sulla Corniche all'entrata del Hyatt Regency. Alla faccia del bicarbonato di sodio direbbe il grande Totò! Che hall, che spazi! Saliamo con l'ascensore direttamente dentro il ristorante Al Dawaar. Un bel tavolo sulla vetrata ci fa vedere tutto l'affaccio a mare dove stanno costruendo l'altra isola artificiale la Palm Deira di chilometri e chilometri quadrati. Ma il tavolo e tutta la pedana gira per cui nell'arco di un'ora e mezza si completa tutto il giro di 360° con uno sguardo panoramico su tutta la città dall'altezza di quasi duecento metri. E che dire poi del buffet! Cucina internazionale. Di tutto e di più. Anche qui tanta di quella abbondanza di squisitezze che a forza di alzarmi per assaggiare tutto si sono fatte le 3.  Vicino al nostro, un tavolo evidentemente un pranzo di lavoro dove dei  russi, una donna e altri ceffi, continuano a mangiare, ridere e stappare bottiglie di Champagne. Solita conclusione a pancia piena. Anche qui per meno di 40 euro a persona è un posto da non mancare assolutamente!.
Dopo l'abbuffata è d'obbligo la passeggiata digestiva, per cui prendiamo la Corniche e ci dirigiamo verso il centro di Deira. Lunga camminata, un'occhiata al souk dei profumi, al mercato delle spezie, poi con l'abra si passa dall'altra parte del canale (creek) all'Heritage Village dove la sera prima avevamo visto dal dhow gente, musica, luci e movimento. Il luogo è suggestivo, una lunga sequenza di luoghi di ritrovo, caffetterie, ambienti che ripropongono le tradizioni passate come l' Heritage Village con veri beduini pagati dal governo con la Porsce dietro l'angolo (così ci racconta la guida; sarà vero?), il museo della famiglia Al Maktoum, in generale è il posto dove nei giorni di festa come il venerdì (ieri) tutta la gioventù si ritrova per stare insieme.
Su e giù per il lungo creek, ritorniamo indietro, si riattraversa il souk dei tessuti,  prendiamo il traghetto e rientriamo allo Sheraton, con l'intenzione di ritornare più tardi per metter qualche cosa sotto i denti.
In albergo siamo abbastanza combattuti fra buttarsi a letto o riuscire per inventarci un'altra serata. L'indomani ci aspetta una giornata particolare con l'addio al campo base e safari nel deserto. Vince la seconda alternativa e di nuovo attraversiamo il creek con il battello dell'RTA verso il souk dei tessuti e l'Eritage Village. Dopo un paio di vasche su e giù, guarda a destra e guarda a sinistra, una birra che non si trova, la maggioranza  decide per un  ritiro dignitoso in hotel. Ore 11 tutti a nanna.

Domenica 6 dicembre

Dobbiamo lasciare il campo base entro la mattinata. Abbiamo già preso accordo per lasciare i nostri due trolley in deposito all'hotel, e ritirarli domani in giornata. Meglio così, perché l'alternativa di portarli all'aeroporto per andarli poi a riprenderli domani sarebbe stato decisamente più complicato fra taxi e metro e altro. Alle 9 ricca colazione all'hotel, poi liberiamo la stanza, paghiamo il conto, lasciamo i trolley e abbiamo tutta la mattinata davanti con zainetto in spalla con il minimo per sopravvivere una notte fuori. Passeggiata rilassata, ultima escursione in metro andata e ritorno fino alla stazione più lontana, praticamente in mezzo al deserto di Jabel Ali, e all'ora in cui si risvegliano gli appetiti dove fare uno spuntino ?  Ma evidentemente dalle parti di Union Square, al tipico ristorante locale cioè al pollo fritto. Pollo e patate per Simonetta e shawarma (kebab) per me, pepsi cola per tutti e due; 10 euro  benedetti e spesi bene.
Alle 14.30 caffè nero alla caffetteria dello Sheraton che continua comunque ad essere il nostro punto di riferimento e alle 15 puntuali pick up per il safari. Ci prelevano con la solita 4x4 Toyota con già quattro persone dentro oltre il guidatore. Si parte per lunghe strade che portano fuori Dubai e a mano a mano il paesaggio cambia. Niente grattacieli, grappoli di gru che sovrastano costruzioni in essere, sabbia a destra e sinistra con ciuffi di arbusti secchi. Ci si allontana ancora e la strada diventa di un bel asfalto nero, larga, diritta, in mezzo al deserto, quello vero. Ci fermiamo ad un piccolo shopping dove mi rifilano per 30 dirham il tipico copricapo arabo, quello a quadratini bianco e rosso che sembra uno straccetto da cucina. Ripartiamo in auto e incominciamo si a vedere il deserto quello vero. Avremo fatto quasi 100 chilometri da Dubai e siamo sconfinati nell'Oman.  Altra sosta in mezzo alle dune dove hanno realizzato un punto di ritrovo dove si possono noleggiare dei quad (moto con grosse ruote) per scorrazzare sulle dune a tutta velocità. Guardo il tutto con molto sospetto, mi sembrano matti; nessuno dei nostri compagni di viaggio osa tanto, fino a che il sottoscritto, colto veramente da improvviso raptus di follia che ancora mi stupisce, osa. 135 dirham, meno di 25 euro, pago, monto in sella e via su e giù sulle dune, prima pianino poi più veloce ed infine al massimo sali sali sali e giù come alle giostre, scivola a destra, sbanda a sinistra; non sono più io che guido ma è l'attrezzo che porta me. Che forza!!! Alla faccia del mal di schiena. Alla fine mi fanno cenno che è ora di ripartire e rimonto in auto per la destinazione finale.
Ancora chilometri su asfalto nero in mezzo a sabbia quasi rossa e poi ci si ritrova tutti, quasi una decina di gipponi  al bordo della strada a trafficare con  le gomme. Al momento nessuno capisce il perché, poi ci spiegano perché dobbiamo abbandonare la strada asfaltata per andare solo sulla sabbia. E' il così detto DUNE BASHING che vuol dire sostanzialmente mal di stomaco. Si perché questi driver-beduini per farti divertire incominciano a correre come pazzi su queste dune per cui dopo una decina di minuti sali e scendi, buttati a dritta e scivola a manca, lo stomaco ti si allunga. Altro che il quad !. In più mettici musica tecno  a palla, le urla di Simonetta e dell'altra ragazza, il simpaticone alla guida che più urla sentiva e più accelerava, devo riconoscere che dopo una ventina di minuti non per lo spavento ma per il mio stomaco non vedevo l'ora che finisse. Finalmente piccola sosta per foto, rotolate sulla sabbia rossa, ripresa di coscienza e si riparte con destinazione villaggio.
Arriviamo che è già scuro, anche dovuto al fatto che in tutto quel rollio e beccheggio di dune, uno dei gipponi ha avuto un problema ad una ruota. e cambiare una gomma sulla sabbia, non è tanto semplice.
Ci aspettano due cammelli per le foto di rito e una volta dentro il villaggio ecco pronta un bella cenetta con barbeque seduti a terra su dei cuscini a vederci il balletto di Giulia ballerina araba. Due birrette mi tirano su e mi fanno passare il mal di stomaco. Simonetta  ancora risente del mal d'auto e mangia poco. E' tutto dire! Dopo il balletto, verso le 8 di sera tutte le auto si rimettono in moto e riportano indietro i turisti alle loro destinazioni, mentre noi, che avevamo optato per l' overnight safari, cioè tutta la notte restiamo li, soli in mezzo al deserto con i due guardiani del villaggio che non spiccicavano neanche una parola in cinese. Scegliamo con Simonetta dove passare la notte, una spaziosa capanna aperta e il beduino ci prepara due quasi materassi per terra, con sopra una bella coperta colorata, prende due cuscinoni serviti per la cena e ci porta quattro sacchi a pelo. E perché quattro? Mica dormiremo tutti insieme! Prepara tutto con gran cura e massima professionalità quasi fossimo all'Hilton e ci augura buona notte dopo aver chiesto a che ora volevamo la colazione la mattina seguente nel suo cinese-arabo-inglese.
Devo riconoscere che ho stentato un pochino a prendere sonno, in quanto alle 9 eravamo già per dire sotto coperta ma dormire all'aperto sotto le stelle con uno spicchio di luna, in mezzo al deserto, anche se in parte tutto ricostruito, è stata una esperienza unica.

Lunedì 7 dicembre

Eravamo  già svegli e pronti quando il nostro amico beduino ci porta la colazione in capanna. Un vassoio enorme con caffè nero, latte, succhi di frutta, wurstel, frittatine fritte, piadine, panini e tanto altro ancora. Mangiamo quello che ci va e puntuale come un treno svizzero un responsabile dell'agenzia ci aspetta per riportarci a Dubai. Gli chiediamo se gentilmente invece di riaccompagnarci al campo base ci può lasciare nei dintorni dell'aeroporto dove abbiamo prenotato un'auto alla Hertz. In buone condizioni nonostante la nottata in sacco a pelo veniamo depositati direttamente all'ufficio della Hertz. Dieci minuti di pratiche burocratiche e di nuovo in giro per Dubai con la nostra nuova auto una Toyota Corolla bianca, pulita e carica di benzina. Conduce sempre Simonetta oramai promossa sul campo a comandante, mentre il sottoscritto è relegato al ruolo di navigatore. Ci dirigiamo in prima battuta verso lo Sheraton sia per recuperare i trolley, sia per approfittare dei bagni per una veloce rinfrescatina. Così avviene, e dopo un'altra colazione con caffè nero e qualche pasticcino, via dallo Sheraton direzione Abu Dhabi. Sono appena le 11 mentre diamo gli ultimi sguardi ai grattacieli di Dubai che ci lasciamo alle spalle mentre ci inoltriamo in zone desertiche al vero poco interessanti appena lasciato l'ultimo avamposto o retroposto di Dubai la "Jebel Ali Free Zone" dove hanno sede tutte le aziende di logistica.
Circa a metà percorso ci si accorge subito di aver lasciato l'emirato di Dubai per quello di Abu Dhabi. La  strada diventa decisamente più curata. Spartitraffico al centro con palme, recinzioni arabeggianti ai lati dell'autostrada. Quasi alle porte di Abu Dhabi ci accoglie sulla destra un'alta costruzione tonda. Un grattacielo che sembra un biscotto conficcato nella sabbia. Fantasia senza limiti! Un hotel, uffici mah chissà? Arriviamo senza problemi al centro della città ma qui incominciano i problemi. Infatti mentre la pianta di Dubai la conosco a memoria direi metro per metro, quella di Abu Dhabi molto meno, giusto un flash visivo, ed in più mi sono dimenticato di stamparla. Rintracciare quindi a naso Al Moroor Road dove dovremmo avere l'appuntamento con i nostri amici è dura. Giriamo a vuoto su e giù ritornando spesso volte sulle stesse strade, fino a che prendo una decisione. Bisogna procurarsi una mappa della città. Sulla Corniche notiamo un Hotel, è Le Royal Meridien che sarà poi il nostro punto di riferimento. Lascio Simonetta in auto, entro nella hall, spiego che sono in auto e mi sono perso, e mi omaggiano di una mappina, dove gentilmente la ragazza mi indica "noi siamo qui". E' fatta. Dopo dieci minuti stiamo sotto l'ufficio della Technip, che era poi non molto lontano, direi in zona. Paolo il nostro gentile collega che ci ospiterà a casa sua, ci fa strada in auto per arrivare, senti senti, di nuovo ad un centinaio di metri dall'Hotel Meridien. Scarichiamo i bagagli, una rinfrescatina al volo e via alla scoperta della città che si presenta già abbastanza diversa, non fosse altro per il notevole traffico, che però scorre ordinato su larghe strade a più corsie. Decidiamo però di lasciare la nostra auto in un parcheggio, auto che dovremo riconsegnare al massimo entro la mattina successiva.  Passiamo il pomeriggio fra il Madinat Mall, due passi per la nuova città per noi tutta da scoprire e arriviamo a l'ora della cena, lustrati a nuovo e ben vestiti. Il ristorante è il Trend Vic's, dove su suggerimento dei nostri due colleghi Paolo e Pino, scegliamo piatti sperimentati e sicuri e passiamo una piacevole serata. Per evitare di impegnarci tutta la mattinata successiva nell'operazione, si decide di riconsegnare la nostra auto la stessa sera alla Hertz, che però è presente solo all'aeroporto, che non è proprio dietro l'angolo. Paolo davanti con la sua auto, noi di dietro a trenino, insomma fra andata, sbaglia strada, sbaglia terminal, cambia terminal, torna in dietro si fanno le due di notte. Tutti a letto stanchi ma soddisfatti. Domani si ricomincia.

Martedì 8 dicembre

Il programma dice solo giornata di relax. A questo punto è tutta da inventare, per cui rintracciamo l'indirizzo dell'Arabian Adventures per prenotare il solito giro turistico di assaggio della città. Taxi fino alla Emirates Tower sulla Corniche dove negli uffici del tour operator, un giovane libanese che parla un buon italiano ci riserva due posti per la mattina successiva. Pick up ore 9 davanti al Le Royal Meridien evidentemente. Nulla da fare invece per il tour a Al Ain in quanto, come sapevo, viene effettuato un solo giorno a settimana cioè il martedì e oramai è troppo tardi. Ci troviamo ora in mezzo alla strada a vagare senza una meta fissa. La temperatura è piacevole, c'è sole ma non fa caldo, si passeggia bene dando un'occhiata a negozi, mercati e altro, non tanto per comprare ma per capire cosa c'è in giro. La nostra strautilissima piantina, quella omaggiata dal Meridien, ad un certo punto ci indica non lontano il Khalidiyah Mall. Mica ce lo possiamo perdere! Questi luoghi, vere oasi di ristoro durante i mesi caldi dell'estate araba quando all'aperto si raggiungono i 45 - 50°, sono vere e proprie città nelle città dove ci si trova di tutto e dove ci si trascorrono intere giornate. Aria condizionata, negozi, supermercati, fontane, ristoranti, caffetterie, cinema, di tutto e di più. Veloce spuntino intorno all'ora di pranzo e ancora fuori  curiosare nella città che a dire il vero almeno per il momento non offre punti di interesse particolare. Molte moschee con i loro minareti che puntualmente alle ore stabilite invitano alla preghiera, grattacieli meno spettacolari di quelli visti a Dubai; questa parte della città che poi è il centro, sembra poco curata con i suoi marciapiedi spesso sconnessi per i lavori in corso o chissà per quale altra ragione. Tanto traffico, niente metropolitana, ma in compenso tanti tanti taxi che per poche dirham ti portano da una parte all'altra della city. Passando da oasi a oasi ritorniamo a casa decisamente stanchi e ci godiamo il nostro meritato riposo fra telefonate, occhiate alla televisione italiana, la posta sul PC. Non si riuscirà in quanto  Paolo, che poveretto lavora fino alle 7 di sera quando va molto bene,  ha deciso che si cenerà a casa con un piatto da lui preparato di tradizione calabrese.
Serata piacevolissima in tre fra il buon e sano mangiare, una bottiglia di vino rosso, e battute sui colleghi di lavoro. Stanchi della serata precedente a mezzanotte siamo già tutti sotto coperta; forse io ho ceduto anche prima.

Mercoledì 9 dicembre

Puntuali come sempre siamo all' entrata del Meridien per il pick up alle 9.  Il pulmino tarda ad arrivare ma puntualmente una telefonata sul nostro cellulare Dubaino ci avverte del ritardo di una mezz'oretta causa una tempesta di sabbia che si è abbattuta in tutta la zona e che ha bloccato l'autista che viene da Dubai. Effettivamente c'è un forte vento e la visibilità in lontananza è alquanto limitata appunto per la sabbia che gira nell'aria. Arriva il pulmino con altre persone a bordo e iniziamo il giro: Scopriamo subito con piacere che la nostra guida tunisina, parla anche un buon italiano. Meglio così non ci sfuggirà nulla. E allora avanti e indietro per il lungomare, la Corniche, la residenza dello Sceicco, il suo aeroporto privato quasi al centro città, il museo delle tradizioni (impressionante un plastico che ricostruisce Abu Dhabi nel 1959-65. Solo capanne ed accampamenti di beduini su una sottile striscia di terra limitata dal mare, oramai completamente distrutta per far posto ai grattacieli. E poi la grande Moschea dedicata a Shaikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan. Già da lontano ci si immagina trattarsi di cosa notevole viste le dimensioni, ma da vicino e soprattutto all'interno fa restare meravigliati anche i più preparati.  Le signore vengono invitate tutte a vestirsi con camicioni neri e testa coperta come le donne arabe, gli uomini in calzoni corti vengono forniti di dishdasha bianca. Si entra; file e file di colonne ricoperte di marmi bianchi accoppiate a due o tre, con intarsi colorati tutti diversi l'uno dall'altro, grande piazzale antistante l'entrata in mosaico bianco accecante che mette in risalto l'azzurro del cielo e dentro un'enorme spazio, un'unica sala con un unico tappeto di più di un ettaro, dove neanche a dirlo si cammina scalzi, avendo lasciato le scarpe fuori. E' la quarta moschea al mondo per dimensioni e importanza tra quelle della Mecca, di Medina e di Casablanca.
Il tour continua verso il porto con le barche dei pescatori senza alcun interessa da parte di tutti, sosta al mercato dei datteri, scorcio del Marina Mall (ne parlerò in seguito), piccola sosta all'Heritage Village, quello che hanno distrutto di vero lo hanno ricostruito finto qui, e finisce almeno per noi che lo chiediamo in alternativa al Meridien, alò' Emirate Palace. Trattasi dell'hotel più prestigioso di Abu Dhabi ed effettivamente l'interno anche qui fa restare a bocca aperta. Spazi lussuosamente arredati, salottini sparsi a disposizione della clientela e dei passanti, i bagni da fotografare con rubinetteria dorata e asciugamani disposti a forma di piccoli cigni. L'esterno dell'edificio, che lo dico a fare! gigantesco ma di gusto discutibile almeno per noi, colorato mattone e sabbia, pesante ed imponente. Ma è così che ci vogliamo fare? Invece i giardini che circondano tutto l'hotel (il cui primo piano è riservato ad esclusivo uso della famiglia reale) bisogna dire la verità sono fra le cose più belle che ho visto in questi giorni. Distese di prati verdi, ettari di fontane con zampilli,  scalinate faraoniche, solo per guadagnare a piedi l'uscita ci si arriva affaticati. Siamo fuori, sono le 2 del pomeriggio e sempre piantina alla mano, decidiamo di ritornare verso il campo base (Le Royal Meridien) a piedi lungo tutta la Corniche. Temperatura ideale, passo sciolto, la Corniche è superba, con il suo larghissimo marciapiede zigzagante colorato in azzurro a richiamare le onde interrotte ogni tanto da fontane. A sinistra la spiaggia con sabbia bianca accessibile a tutti, maschi e famiglie  però rigorosamente separate; a destra lunghe aiuole fiorite, e poi la larga strada per le auto. Si attraversa la strada solo nei sottopassi in quanto è così larga e le auto corrono veloci che altrimenti non si garantisce l'approdo dall'altra parte. Cammina cammina, ci faremo quel pomeriggio più di sette chilometri, verso le quattro Simonetta comincia ad avere fame. Troviamo dall'altro lato della strada un chiosco-restaurant con i tavoli fuori. Perfetto! Comode poltrone ci accolgono mentre scrutiamo il menu. La nostra scelta cade su una interessante colazione con caffè nero, croissant, panini e succhi di frutta, ma alla nostra richiesta il cameriere ci dice che quella è solo per il periodo del ramadan. E allora ricominciamo da capo per farci poi convincere per il piatto del giorno, non meglio identificato, per Simonetta e un succo di frutta per me. Arriva il piatto del giorno. Spezzatino di pollo con patate al forno in un lago d'olio. Visto così si presenta direi pesantuccio, ma appena assaggiato, sarà anche per la fame, scompare in un attimo con tanto di scarpetta. Simonetta è soddisfatta ed io pure con la mia aranciata. Riprendiamo il cammino, e all'altezza del Meridien oramai oltre le 6 del pomeriggio non riuscendo a trovare un sottopasso per attraversare la Corniche, con la fantasia latina, scavalchiamo muretti, recinzioni, spartitraffico per passare dall'altra parte, rischiando seriamente di essere travolti da orde di Suv sfreccianti a oltre 100 Km.
Fortunatamente rientriamo a casa illesi.
La serata si conclude con una  buona cena al ristorante italiano del Meridien dove sia Paolo che Arturo, il capo di tutti rientrato nella notte da Parigi, sono di casa dato che è quasi un anno che si sono trasferiti ad Abu Dhabi. Suggerisce e decide Arturo quello che si deve mangiare, bruschette comprese. Si parla di lavoro, di colleghi, in un'atmosfera simpatica e rilassata. Offre la cena Simonetta. Rientriamo a casa e buonanotte a domani.

Giovedì 10 dicembre

Abbiamo deciso già dalla serata prima di fare un salto verso l'ora di pranzo sotto gli uffici della Technip per  uno spuntino insieme ad una collega di Simonetta che ci voleva salutare.
Visto che non abbiamo altri impegni in mattinate ce la prendiamo comoda e usciamo da casa  già tardi, passiamo un paio d'ore a giro per la città, a piedi, dirigendoci verso il luogo dell'appuntamento. Fatichiamo per trovare una caffetteria per un caffettone, in compenso riusciamo anche a trovare lo sconosciuto Armani cafè, riferimento datoci dalla Hertz per individuare gli uffici dove lasciare l'auto in alternativa all'aeroporto. Se ci avessero detto un grattacielo con una scritta enorme Hertz avremmo fatto subito e ci saremmo risparmiati un viaggio notturno all'aeroporto. L'Armani cafè è un posto squallidissimo, un sottoscala che assomiglia più ad una fumeria che ad un cafè, vuoto, forse aperto solo di sera, dal quale usciamo subito in gran fretta. Alle 13 ci troviamo sotto gli uffici della Technip, e con Paolo e Cristina ci facciamo quattro chiacchiere ed un panino in un posticino non lontano. Dato che i nostri due amici sono impegnati al lavoro dopo le 2 ci salutano, e anche su loro suggerimento pensiamo di dedicare l'ultima giornata ad Abu Dhabi per visitare questo rinomato Marina Mall che tutti ci dicono da vedere. Via col taxi ed in meno di dieci minuti siamo dentro, anzi direi prima fuori. L'esterno si presenta come un grosso tendone da circo con una altissima torre a fungo che lo sovrasta. Nulla di particolarmente sconvolgente, ma una volta dentro c'è da ricredersi. In queste due settimane ne abbiamo girati di Mall o centri commerciali o outlet come li chiamiamo noi, ma questo in effetti è un'altra cosa. Nulla a che vedere neanche con il Mall of the Emirates di Dubai che poi non è proprio una cosetta da niente. Ambienti immensi arredati in maniera sobria ed accogliente, fontane colorate, strade con negozi e caffetterie ai lati, eleganza e tanta gente che siede piacevolmente nei punti di ristoro e poi i soliti esercizi commerciali firmati che troviamo ovunque. Direi che stonano anche, danno fastidio, almeno per uno come me che è meno interessato a quel tipo di shopping. Inoltre ettari di televisori, elettronica, gioielli e ori. Oramai ci siamo e incuriositi da quell'alta torre  a fungo che sovrasta tutto, scopriamo essere un bar caffetteria. Ascensore superpanoramico che sale e incominci a renderti conto di quello che c'è sotto. Poi una volta su, a più di 150 metri, altro che tendone da circo. Fai il giro a 360 gradi del bar e realizzi la dimensione del Mall. E' un'isola intera collegata con un lungo ponte a fare da supermercato del mastodontico ma raffinato, e poi che vista sulla città da quest'altezza!! Bibite, caffè con pasticcini e di nuovo nell'ascensore che ti riporta con i piedi per terra. Siamo al tramonto, da qualche minareto arriva la cantilena del muezzin che ricorda la preghiera E' ora di ritornare verso casa. Taxi al volo destinazione campo base: Le Royal Meridien a due passi da casa.
La sera abbiamo appuntamento di nuovo con i nostri due amici Paolo ed Arturo per la cena neanche a dirlo di nuovo al Meridien; abbiamo anche la piacevole compagnia di Cristina simpatica ed allegra quarantenne celibe. Nulla da ridire sulla cena e sulla serata, che è scivolata via fra commenti di lavoro, battute scherzose, tanta simpatia e un paio di birre. Ha voluto offrire la cena Arturo pur lasciandoci la scelta dei piatti.

Venerdì 11 dicembre

Nonostante l'appuntamento con il driver che ci deve portare in auto a Dubai sia per le 10 alle 8 siamo già tutti in piedi pronti compreso Paolo che nonostante la giornata festiva (oggi è venerdì cioè riposo) dovrà lo stesso andare al lavoro; a Parigi e Roma si lavora, poi in questa fase iniziale c'è sempre da fare, e poi Arturo il gran capo ha sempre lavoro per tutti, in tutti i giorni, compresa la nostra domenica.
Qualche minuto prima delle 10 scendiamo con tutti i bagagli; è già pronta l'auto, l'autista ci aiuta a caricare i trolley, saluti ed abbracci. Siamo tutti e tre emozionati e dispiaciuti di questo partenza, ma penso tutti e tre sinceramente ci auguriamo che sia solo un arrivederci. Per noi Paolo è stato un ospite che meglio non ci si poteva augurare, ma il fatto stesso che gli abbiamo riempito la casa ha fatto piacere anche a lui facendogli meno sentire la mancanza della sua famiglia a Roma che noi ben conosciamo. Oramai è fatta. Siamo in auto fra Abu Dhabi e Dubai e tutto il paesaggio scorre veloce ai nostri lati. Qualche foto ma senza grande interesse fino a che non si rientra a Dubai. La nostra meta è direttamente l'aeroporto e ripercorriamo strade che conosciamo abbastanza bene e mi sento a mio agio, come a casa. Ultime foto svogliate e distratte a quello scorcio che ci era sfuggito, ovvero allo stesso palazzone a piramide già visto ma da un'altra angolazione, fino a che non si arriva al terminal. Si scaricano i bagagli, saluti al driver e si entra. A questo punto senti proprio che il viaggio (a me piace definirlo più una spedizione) è finito. Ci sono ancora due ore da passare nel terminal prima della partenza ma abbiamo di nuovo molto da meravigliarci. Questo Terminal 3 che i Dubaini dicono il più nuovo, il più moderno, il più del più come tutto il resto, (e per fortuna che ne stanno costruendo ancora uno meglio e più moderno), è semplicemente, non mi vengono in mente altri aggettivi per non ripetermi, fuori delle dimensioni e del lusso a cui noi siamo abituati. Dai Rolex appesi ai muri, alle fontane, ai giochi d'acqua, è tutto grande, pulito, lucidato. Ultime spese ai duty free dove spendiamo quanto ci resta della moneta locale e facciamo un pesante uso finale delle carte di credito comprando quanto di più inutile si può (ho persino portato a casa un bell'abito arabo bianco la dishdasha con tanto di tipico copricapo), e siamo sull'aereo. Praticamente semivuoto. Solo una sessantina di persone su un volo che poteva portarne 4 volte tante. Meglio così siamo più larghi e ci possiamo scegliere posti ancora migliori. Viaggio di ritorno ancora in atmosfera vacanziera, ultime spese all'inflight duty free, allegria senza però l'entusiasmo come in quello di andata. Appena arrivati a Roma, al nostro piccolo ed amato aeroportino, tutto ritorna nella dimensione normale, la nostra, la mia. Corridoi stretti, marmi e pavimenti opachi e forse un po' sporchi, qualche minuto di più del necessario per l'attesa dei bagagli, facce meno sospette al controllo dei passaporti, e poi Giulia che ci aspetta.
Siamo di nuovo a casa nostra, dispiaciuti della fine della vacanza, dispiaciuti di aver lasciato Dubai che tanto ci è piaciuta e abbiamo vissuto intensamente (almeno io), dispiaciuti di aver lasciato Paolo solo, dispiaciuti di tante cose che non siamo riusciti a fare e vedere (ma sono in programma per la prossima spedizione), ma soddisfatti, stanchi e in fondo in fondo anche contenti di essere ritornati nel nostro mondo a tre dimensioni misurate a spanne.

FINE del diario 1^ parte

 

Ancora da vedere a Dubai

La terrazza del Burj Al Arab

Burj Khalifa (è stata spostata l'inaugurazione dal 2 dicembre 2009 al 4 gennaio 2010)

Dubai Aquarium & Underwater Zoo (Dubai Mall)

Tant'altro ancora

ed inoltre .....

Ras Al Khaimah

L'oasi di Al Ain

Hatta  mountains

Jebel Hafeet

 

 

Appunti di viaggio - parte 2^

Le fotografie

 

Si ricomincia ... si rimette in moto tutto. Si riparte !

Giovedì 4 Febbraio 2010

OK Fatte on line tutte le prenotazioni più importanti .
1) Volo chiuso con la Emirates; andata Sabato 27 Febbraio 14.30, rientro Domenica 7 Marzo ore 15.30
2) Prenotazione chiusa e pagata con il Radisson Blu Creek Hotel per 8 notti.
3) Prenotazione chiusa e pagata con Europcar per un'auto al terminal T3 per 8 giorni.
4) Prenotati e pagati due tickets per il "ATTHETOP" del Burj Khalifa per il 28 Febbraio ore 14.30
Oramai non si può più tornare indietro.
Il resto delle attività: visite, escursioni, serate sono lasciate "mobile"; le gestiremo sul posto. 
Il programma è già concordato, per cui non resta che attendere.

Venerdì 5 Febbraio

Abbiamo avuto riscontro dal Radisson Hotel che ci riserveranno una stanza "full view side Creek".
Bene per il panorama, speriamo che non sia troppo rumorosa.
 

Mercoledì 10 Febbraio

Vengo a sapere che hanno chiuso l'accesso alla terrazza del Burj Khalifa. Mi collego ad internet ai vari siti ed ho conferma che a causa di problemi all'impianto elettrico, l'accesso al pubblico è temporaneamente sospeso. Sembra che per il forte afflusso di visitatori gli ascensori siano andati in sovraccarico; cosa che era già successa i primi giorni di apertura.  Questa è la versione ufficiale. Il sito non permette più le prenotazioni on line: spiegazione "maintenance at the attraction". Andiamo bene! Stai a vedere che ci salta anche questa volta la visita alla Burj.

Domenica 21 Febbraio

A seguito di una mia email, Atthetop mi risponde e mi conferma che la terrazza è chiusa "for a few days" per "power supply issues". Chissà cosa intenderanno per pochi giorni ? Ho perso ogni speranza ! Salta pure questa volta !

Sabato 27 Febbraio

ore 12: Eccoci all'aeroporto di Fiumicino. Un salto al Duty free dove c'è sempre qualcosa da comprare anche a Roma. Partenza in orario con il solito Boeing 777-300ER e arrivo a Dubai addirittura con 40 minuti in anticipo per poi farci fare 3 o 4 360 sul mare in attesa del nostro turno di atterraggio. Recupero valige in un attimo, poi al box della Europcar per prendere la nostra  Mitsubishi Lancer 1.3 già prenotata. Chiediamo se è possibile cambiare al volo  la nostra con una più grande; ci propongono una Honda Accord LX 2.4 enorme, due classi superiore, che ci costa fra differenza, assicurazione e varie quanto tutta l'altra, ma non importa! Montiamo in auto e via all'Hotel. Guida sempre Simonetta che si trova già a suo agio per le strade di Dubai.
Arrivo al Radisson Blu Hotel e consegna dell'auto al vallet per il parcheggio. L'Hotel si presenta molto bene e dopo le formalità alla reception siamo nella nostra stanza 535. Nulla da ridire. Vista sul lato mare del creek, lettone enorme anche se avevo chiesto due single, bagno stracarico di accessori, creme, saponi spazzolini e altro. Si sistemano alla meglio le nostre cose più importanti e all'una tutti a nanna.

Domenica 28 Febbraio

Il programma prevede di passare la giornata dentro il Dubai Mall almeno fino al primo pomeriggio, per cui decidiamo di andare in metro.
Il treno ci lascia alla stazione e dobbiamo prendere un bus-navetta per arrivare dentro il Mall, anche se capiremo dopo non è tanto lontano ed il ritorno sarà fatto a piedi. Non si riesce a capire se sulla navetta si deve fare il biglietto, ma per non sbagliare facciamo gli indifferenti come molti altri. Il complesso del Dubai Mall, che lo dico a fare, è gigantesco. Fra parcheggi e zone shopping c'è da perdersi. Quattro cinque piani sotto e almeno tre sopra Seguendo le indicazioni ci dirigiamo subito verso la Burj Khalifa per conoscere la sorte della nostra prenotazione per le ore 14.30 e sperare. Niente da fare ! L'accesso al Atthetop è chiuso, forse "dice" se ne riparla domenica 7 (il nostro giorno di partenza) ma nessuno sa niente di preciso. Molta cortesia, numero verde per chiamare ed avere informazioni "day by day", modulo di rimborso del biglietto; tutto Ok solo che all'entrata invece di farci salire sulla torre, ci fanno vedere un bel modello in cristallo alto 3 metri con tutti i dati del grattacielo.
Per consolarci andiamo a vedere l' l'Aquarium e l'Underwater Zoo. Interessante e da vedere se si è sul posto, ma nulla di sconvolgente almeno che non si abbia una vera passione per questi animali del mare. Simpatico invece il ristorante dove abbiamo pranzato, vicino allo zoo, il RainForest Cafè perchè è una ricostruzione di una foresta sotto un temporale con giochi di luci, di rumori, di animali finti. Molto kitsch ma divertente e non si mangia per niente male.  Rientriamo nel tardo pomeriggio in Hotel per una breve sosta  per poi prendere in serata la nostra auto e ritornare al Mall per vedere lo spettacolo delle fontane. E' serata di vento ci spiegano all'info point e in queste condizioni vista l'altezza che possono raggiungere i getti d'acqua lo spettacolo è sospeso. Incassiamo pure questa delusione augurandoci che almeno nei prossimi giorni la situazione migliori. Rientriamo in Hotel che sono già le 22 e dato che tutto il complesso del Radisson è ben fornito di noti ristoranti e Pub e Cafè, la scelta cade sul China Club. Ottima cena direi non proprio a buon mercato, due passi per digerire un po' e poi in stanza per una mezz'oretta al computer e poi sottocoperta.

Lunedì 1 Marzo

Contrariamente a quanto si era stabilito nella prima versione del programma, visitare cioè la parte nord degli emirati e passare da Ras Al Khaimah all'enclave omanita di Musandam, decidiamo di fare un altro giro, consigliato da una guida comprata a Roma. Si parte per Dibba, cittadina di pescatori sull'oceano indiano, nell'emirato di Fujairah. Intanto per la troppa sicurezza e la presunzione di conoscere le strade, ci perdiamo nella città di Sharjah omonimo emirato confinante con Dubai, e per venirne fuori e trovare la retta via e la giusta direzione impieghiamo più di un'ora. Tanto non abbiamo fretta e fa parte del tour esplorativo. L'ago punta a est; Kilometri e kilometri di strada ben tenuta in tarmac, dritta, tre corsie per senso di marcia, poco traffico, in mezzo al deserto monotono a 120 km/h. Di tanto in tanto un mucchietto di case, qualche tenda, magari un mercatino e poi ricomincia dritta e piatta. Bisogna arrivare a  Musafi per vedere il panorama cambiare. Montagne alte non più di cinquecento metri, rocce secche asciutte rossastre e la strada comincia a salire, fino a che scavallate le rocce si arriva a Dibba, sul mare, confinante con l'Oman. Ci fermiamo una trentina di minuti per sgranchire le ossa ma non riusciamo a trovare un cafè che ci vada bene. Giro per un mercato di verdura, tanta e bella, quattro foto, per poi decidere di riprendere il viaggio direzione sud verso Fujairah capitale dell'omonimo emirato. Il percorso è piacevole, perchè costeggia il mare (Golfo dell'Oman - Oceano Indiano), un paio di bei complessi turistici che concentrano tutto il turismo di zona e si continua. L'orologio e lo stomaco segnalano ora di pranzo e seguendo sempre le indicazioni della nostra guida, ci fermiamo a Khor Fakkan, piacevole cittadina incastrata fra le rocce da un lato ed il mare dall'altro. perchè "dice" non bisogna perdere un pranzo al ristorante panoramico dell'hotel Oceanic. Parcheggiamo la nostra Honda volutamente lontano e sotto il sole ci facciamo un bel kilometro sul lungomare con palme e giardini ben curati. Riguardo all'Oceanic nulla da ridere; bell' hotel, ristorante all'ultimo piano del tipo a 360°, bella vista su tutta la baia, ottimo pranzo. La guida consiglia bene. Il ritorno all'auto è un poco più faticoso sotto il sole, ma dobbiamo anche smaltire calorie in eccesso. Si riparte direzione Fujairah, la capitale dell'emirato più povero in quanto privo di risorse petrolifere. La città ha le caratteristiche di una piccola capitale, aiutata anche economicamente dagli altri emiri che hanno bisogno di uno sbocco all'altro mare (indiano) per ragioni di commercio e per i loro Yacht. Quindi giù petrodollari per ampliare i due grandi porti di Khor Fakkan e Fujairah.
Si sono fatte già le 16, siamo stanchi di andare in giro e decidiamo all'unanimità di ritornare dalle nostra parti. La strada ripunta su Masafi (praticamente abbiamo fatto un giro completo delle montagne) per poi andare direzione Dubai. Ha sempre guidato Simonetta che ora si vuol riposare un poco e passo io il volante.
Ci troviamo imbottigliati nel traffico alle porte Sharjah perchè non conoscendo alternative abbiamo seguito il flusso delle auto, fino a che alle porte di Dubai tutto ci ritorna famigliare e rientriamo vittoriosamente in albergo con quasi 400 km sulle spalle.
Abbiamo passato l'ora di cena ma riusciamo dall'Hotel per andare a fare una bella passeggiata a piedi a Shindagha. Quindi waterbus ed eccoci di nuovo sul lungo Creek di Shindagha alla ricerca di un cafè dove fare uno spuntino. Tentiamo di trovare il rinomato Bastakiya cafè. Ci danno delle indicazioni giuste, soltanto che una volta arrivati sul posto dopo un po' di peripezie, lo troviamo abbandonato. Eppure sono a malapena le 10 di sera. Torniamo indietro sul lungo Creek e cammina cammina ci fermiamo all' Al Areesh con tavoli fuori all'aperto e l'aria simpatica e ordiniamo. Arriva tanta di quella carne allo spiedo e piadine che basterebbe per quattro, e poi a mandare giù tutto solo con l'acqua è dura. Ma tant' è che rimane poco o nulla. Per finire mi faccio pure una fumata di Shisha tanto per curiosità, e visto che oramai avevamo perso l'ultimo waterbus delle 11, ricca traversata del Creek in abra e salutare camminata a piedi per rientrare in hotel. Prima di salire in camera un'occhiata al Pub; complessino che suona e tre ragazzette che cantano, si beve, si fuma, quasi tutti uomini. In compenso nell'hotel girano figure femminili biondastre dall'accento russo .. turiste ? Ascensore e di corsa a letto.

Martedì 2 Marzo

La mattinata è dedicata alla scoperta del Madinat Jumeirah che nel primo tour era rimasto fuori, come fuori era rimasto il Dubai Mall, per ragioni di tempo e di scelte.
Si parte in Honda verso le 10 percorrendo la solita strada di Jumeirah Beach road oramai percorribile per così dire a occhi chiusi. Durante la notte è passato un violento temporale e tutte le strade laterali che entrano dentro la zona residenziale sono un mare d'acqua. Il fatto è che ai lati delle strade non esistono tombini o scoli per le acque in quanto qui piove pochissimi giorni l'anno. Allora succede che la pioggerella normale viene assorbita dal terreno che poi è sabbia, mentre quando ne viene giù tanta ristagna per ore e ore. Comunque noi procediamo spediti mentre veniamo sorpassati da camion dei pompieri e polizia. Il tempo e nuvoloso e la Burj Kahlifa da un certo punto in su è dentro le nuvole. Sorpassiamo l'entrata del Burj Al Arab e subito dopo entriamo in zona Madinat. Seguendo le indicazioni entriamo nel parcheggio sotterraneo, primo posto libero e lasciamo l'auto. Come prima volta più facile del previsto.
Dentro il posto è veramente originale. Un souk coperto, in mezzo ad un insieme di dependance dell'Hotel Madinat, il tutto inserito in una ventina di canali alla veneziana. Purtroppo pioviccica ancora e non è possibile fare il giro dei canali in abra. Giriamo fra le varie zone di questo complesso, fra botteghe e bancarelle, sia dentro che fuori. C'è sempre qualche cosa che attira l'attenzione.  Fino a che si fa l'ora di alimentare anche il corpo. Visto che ci siamo si decide per uno spuntino in loco e scegliamo il Dome Cafè dove fra insalatone e dessert ci riposiamo una mezz'oretta.
Dalle mie indagini su google earth avevo localizzato una zona residenziale che mi sambrava interessante da vedere, almeno sulla carta (o sul video); Jumeirah Springs e Emirates Hill, isolette delimitate da canali d'acqua, con ville e villette. Riprendiamo l'auto, troviamo la zona che non è lontana, ma il complesso in questione è in pratica inaccessibile perchè riservato e chiusa da sbarre. In più non è ancora completamente finito e tanto per cambiare è tutto un cantiere, soprattutto fuori. Le villette che si vedono sono graziose ma nulla di eccezionale, almeno visto da fuori. Chissà dentro fra giardini e canali come sarà!. Simonetta battezza giustamente la zona Casal Palocco e non ha torto.
Un poco deluso, mi rifaccio con una proposta. Stasera Happy Hours allo Skyview del Burj Al Arab. Telefonata, prenotazione, disponibilità solo alle 19.30. Va bene lo stesso! A questo punto siamo già in pomeriggio inoltrato e rientriamo in Hotel per una breve sosta e per cambiarci. Poi, via di nuovo con l'Honda, arrivo al Burj,  parcheggio al vallet e alle 19  pronti all' entrata. Ci accoglie un inserviente che ci offre dei datteri. I più buoni in senso assoluto che abbiamo mai mangiato. Visto il posto c'è da aspettarselo. Simonetta fa l'indifferente e rifà il giro dei datteri, io la seguo. Dentro l'hotel è da mozzafiato per l'esagerazione del lusso, dell'ostentazione e del kitsch. dalle porte in oro degli ascensori, all'arredamento, direi a tutto. Ci accompagnano al Bar al 27 piano e effettivamente è una bella vista. Oramai e buio e si vede tutta la Dubai lato Jumeirah illuminata. Due coppe di champagne, quattro salatini, due stuzzichini, due rose a Simonetta, un'ora di relax di vero lusso,  148 Euro. Una volta tanto "se pò fà"!
All'uscita mentre siamo in attesa del valletto con la nostra auto, notiamo un gruppetto di bionde russe che fumano e ridono. Aspettano l'auto o altro?
Per concludere degnamente la serata ritorniamo al Dubai Mall nella speranza di vedere queste fontane in funzione. Ma vattene! Giro per il souk oramai semichiuso, un gelato da Urbano (detto da noi Gigi) ristorante, pizzeria, gelateria e caffetteria, insomma tutto, ricca passeggiata sul lungo lago e poi rientro in Hotel.
La serata finisce davanti al computer a leggere la posta.

Mercoledì 3 Marzo

Ore 9 partenza per Al Ain. Guida sempre  Simonetta. Al primo distributore che troviamo comodo ci fermiamo per mettere un po' di carburante. Mi chiede se voglio quella a 95 o a 98 ottani e gli rispondo "boh, fai tu" e mi dice che basta quella a 95. 1,37 Dhs a litro per cui con 60 Dhs ci escono quasi 44 litri. In auto mi faccio due conti; con l'equivalente di 12 euro ci sono scappati 44 litri. Si meno di 30 centesimo di euro a litro. Beati loro! Costa veramente di più l'acqua!. La strada è bella larga a tre corsie dritta e monotona mentre attraversa il deserto. Come si lascia l'emirato di Dubai e si entra in quello di Abu Dhabi  invece è tutta un cantiere perché la stanno allargando da due e tre corsie. Come ci si avvicina alla città il panorama cambia e diventa rigoglioso, verde; oasi, palme, giardini, fanno di questa città un luogo ameno. Così si dice. Arriviamo alle porte Al Ain. Lunghi e larghi viali con palme e indicazioni per il centro città e altre per noi sconosciute. Lasciamo l'auto e ci dirigiamo a piedi non sappiamo dove, ma cerchiamo il Fort e il Museo.  Chiediamo informazioni e dopo un lungo itinerare  arriviamo infine al Palace Museum, che non è proprio quello che cercavamo, ma in fondo anche meglio. Si tratta di un "Forte Oasi" residenza dello sceicco Zayed primo presidente degli Emirati Arabi Uniti. L'interno è tutto ben ristrutturato e all'apparente semplicità degli ambienti, si contrappone un arredamento sobrio ma di qualità, degno di un sovrano. Ritorniamo a piedi all'auto. Non abbiamo un piano preciso per la giornata. Ci sarebbe da visitare il Jabel Hafit la montagna che dista circa 30 Km, oppure l'oasi di Buraimi forse più interessante. Optiamo per Buraimi e qui incominciano i guai perché chiedi, chiedi e chiedi, tutti più o meno ci indicano una stessa zona, ma dell'oasi nulla da fare. Dopo un paio d'ore di su e giù per la città, desistiamo e vinti dai morsi della fame verso le tre del pomeriggio decidiamo di entrare in un supermercato dove ci siamo fermati ed acquistare un panino.  
E' il Lulu Market dove è sono  in corso i preparativi per la festa del capodanno filippino con una grossa torta di 2 metri di diametro piena di panna. Compriamo pollo fritto, piadine, dolci ed altro e usciamo fuori dove seduti su una panca facciamo una specie di picnic. Nel rientrare per prendersi un caffè espresso chiediamo informazioni e veniamo a conoscere che siamo già nell'oasi di Buraimi, ma per entrare dentro la parte più interessante occorre passare la frontiera con L'Oman che si trova a trecento metri. Ci spostiamo in auto ma una lunga coda di auto al posto di blocco ci scoraggia. La guidina consigliava infatti di passare dall'altra parte non dalla frontiera ma da qualche altro varco meno ufficiale, ma a questo punto si sono fatte quasi le 5 e decidiamo di lasciar perdere e di ritornare sui nostri passi.
Rientro facile e senza problemi in sede. La serata si conclude con una bella cena al "Fish Market" uno dei ristoranti dell'albergo, a quanto si dice il meglio di Dubai per il pesce. La caratteristica del posto è che si compra il pesce che si vuole mangiare, si pesa, stessa cosa per le verdure, e si consegna tutto al cuoco con le istruzioni di come si vuole venga  cucinato; arrosto, fritto, in umido, in salsa e così via. Un poco imbarazzati e attirati da un sbandierato anniversario a prezzo fisso, optiamo per quest'ultimo. La cena è stata buona, ma anche in rapporto al prezzo ci siamo pentiti di non aver fatto l'altra scelta. Passeggiatina digestiva, occhiata a Pub, e all'una tutti a letto.

Giovedì 4 Marzo

E' la giornata dedicata a Dubai e allo shopping. Facciamo a piedi il percorso nella convulsa Deira per arrivare al souk delle spezie e dell'oro. Ci imbattiamo nel "Heritage House" una vecchia residenza privata tutta ristrutturata. Avevo letto di questo museo, ed infatti ad un certo punto del percorso, fra figuranti finti e veri, ci viene offerta un'abbondante colazione a base di piadine, ceci lessi, caffè e the. Al souk dell'oro cerco un negozio dove acquistare delle monete o medaglie per Elia un collega di lavoro. Trovo il negozio giusto, l'unico, e dopo una lunga trattativa per l'acquisto di una moneta oro 24 carati 9999 conio limitato, poi due, poi tre, chiudiamo a 1500 Dhs. Vado a prendere la carta di credito per pagare e ci accorgiamo che non abbiamo nello zainetto di Simonetta il sacchetto con il portafogli e i documenti. Un colpo! Perduti? Rubati? Lasciati in albergo? Sicuramente si ma a quel punto lascia tutto in sospeso e ritorna con una certa agitazione in hotel sotto il  sole all'una di una calda giornata. Fortunatamente il sacchetto era rimasto in stanza e allora decidiamo di prendere l'auto, e ritornare al souk. Il commesso del negozio aveva già rimesso tutto a posto pensando a tutta una finta. Pago e mi porto via l'oro. La giornata come ho detto è calda, e fra gli altri luoghi che mi interessano da vedere c'è pure il Jumeirah Park, la spiaggia libera di Dubai. Meglio profittare oggi !. Risali in auto, scorrazzata per Jumeirah Beach road e siamo all'entrata del parco. Chiedo se si può entrare in auto; "No problem, 20 dirhams"  mi risponde l'arabo (strano adesso che ci penso; un arabo vero biancovestito che lavora al botteghino?). Dentro la spiaggia libera è degna del miglior stabilimento di casa nostra. Parcheggio per tutti, giardini curatissimi, spazi ben organizzati, punto di ristoro tipo MC Donald, una larga fila di palme lungo tutta la spiaggia, ed una sabbia fine e bianca. Prendiamo lettini e ombrellone, calzoni arrotolati, via camicia e vai sotto al sole caldo. Un bel paninazzo e pollo fritto completano il godimento. C'è un venticello fresco e Simonetta sulla chaise long  è coperta di nero come una suorina araba.
Decidiamo per il colpo grosso. La giornata è bella, è giovedì, domani è festa, la maggioranza decide per giro in abra al Madinat e Dubai Mall per le fontane. Ci spostiamo al Madinat e riusciamo finalmente a fare un bel giro turistico sui canali. Ville, villette, residence, dependance, si affacciano sui canali fra giardini e ponti, sullo sfondo di palmeti e dell'immancabile Burj Al Arab. Soddisfatti e speranzosi cavalchiamo di nuovo l'Honda per ritrovarci al Dubai Mall. E' giornata fortunata. Funzionano anche le fontane. E' oramai notte, getti d'acqua altissimi e ritmati sui muovono seguendo la musica su centinaia  centinaia di metri di fronte illuminati a giorno e colorati. Quando poi sento la voce di Boccelli e della Houston  che cantano "con te partirò", devo dire che ne è valsa la pena. La serata finisce per noi con una bella apparecchiata di caffè e latte e brioche neanche a dirlo al "Brioche Dorée" all'interno del Dubai Mall.  Rientro notturno in auto su strade sempre più familiari.

Venerdì 5 Marzo

ore 8.30: Si parte per Abu Dhabi a trovare i nostri amici di Technip. Lasciamo Dubai con tempo buono e invece mentre ci avviciniamo ad Abu Dhabi ci viene incontro una tempesta di sabbia che sbiadisce tutto il paesaggio. Altri 50 Dhs di benzina ci garantiscono quasi un pieno più che sufficiente per andata e ritorno. Soliti 120 Km/h max, autostrada larga e diritta, poco traffico. Si nota il passaggio all'emirato di Abu Dhabi perché la strada è più bella con file di palme al centro. Si arriva in città, la troppa sicurezza ci fa cambiare percorso, ma ritroviamo subito la Corniche e seguendo le indicazioni di Paolo, alle 11 siamo sotto casa sua. Si sale, grande casa in grattacielo, quattro chiacchiere con Pino e Paolo e poi al porto, al mercato dei datteri stesso banco dell'altra volta per la nostra scorta, poi al mercato del pesce per la spaghettata serale con le vongole  dei nostri amici. Alle 14 tutti a tavola al"Fish Market" dell'Intercontinental Hotel. Seguendo i suggerimenti di Pino ognuno sceglie pesce e verdure, e ne esce fuori un bel pranzo. Pino si alza e va a pagare; siamo suoi o loro ospiti ?. Dato che Paolo non era mai stato al Emirate Palace ci trasferiamo là per il caffè. Solito sfarzo elegante e raffinato del più bel hotel di Abu Dhabi e di tutti gli emirati, forse del mondo (il Burj Al Arab di Dubai è fuori gioco), e ricco buon caffè all'Armani cafè. Offre il sottoscritto. Gironzolando per l'hotel entriamo in un'ala dove sono esposti i progetti operativi in essere ad Abu Dhabi. Anche qui isole artificiali già pronte dove si stanno costruendo avveniristici musei, sale concerto, impianti polifunzionali, in mano ai più noti architetti mondiali. Uno di questi poli diventerà la succursale del British Museum, del Guggenheim e del Louvre. Cose dell'altro mondo!. Si sta facendo sera e rientriamo a prendere la nostra auto per tornarcene al nostro paesello. Saluti, arrivederci a presto, e via per le strade di Abu Dhabi che nell'oscurità della periferia sembrano tutte uguali. Sta di fatto che sbagliamo più di una volta svincoli e direzioni, almeno quelle a noi più conosciute, e girovaghiamo inutilmente per almeno mezz'ora prima di infilare l'autostrada diretta per Dubai.  Sembrava facile di notte! Una volta al sicuro, illuminati a giorno su quattro corsie è una passeggiata arrivare in hotel.
Intorno alle 22 cena sfiziosa nei pressi dell'hotel al Chicken Tikka, dove con il corrispondente di 25 euro ci portano super abbondanti porzioni di carne, piadine, patate fritte, che molto rimane addirittura sul piatto. Poi giro per la hall dell'albergo, occhiata di controllo al Pub, e poi tutti a letto.

Sabato 6 Marzo

Siamo agli sgoccioli del nostro soggiorno e dedichiamo la mattina agli ultimi acquisti. Waterbus e abra ci portano da un lato all'altro del Creek dove fra il souk dei tessuti e uello delle spezie troviamo tutto quello che ci serve. Al rientro scarichiamo tutto in hotel e  facciamo un salto al "Creek View Rest & Cafè", così si chiama quel simpatico cafè sul lungo Creek di fronte all'hotel per uno spuntino. Tavoli all'aperto, ombrelloni per il sole, e tanto per cambiare esageriamo con il menù ed invece di uno spuntino esce fuori un pranzo abbondante. Diciamo sempre di ordinare un piatto solo per volta, e poi vedere, ma poi sul fatto, menù alla mano, per fame e per paura di restare insoddisfatti si sceglie doppio. Quasi sempre poi, come in questo caso le porzioni sono enormi e allora ..pancia mia ...
A fine pasto siamo di fronte ad una tremenda decisione da prendere. O riposo in hotel, che equivale a bruciare un pomeriggio, o via di nuovo a cavalcare l'Honda. La maggioranza vota per la seconda. C'è tutta l'altra sponda del Creek proprio di fronte a noi che non conosciamo e che sulla carta si annuncia interessante. Quindi via in auto ad esplorare Bur. Su e giù in auto, a destra e a sinistra, e poi per puro caso, guardando la mappa ci imbattiamo nel "Bastakiya Quarter". A dire dalle persone all'entrata dovrebbe essere un posto da vedere. Infatti si tratta della vecchia città tutta ristrutturata con le sue case, le torri del vento, le stradine strette, la moschea, i servizi al cittadino, ora adibita anche a luogo di ristoro con i suoi ristoranti, cafè ed anche souk. Gira e rigira ritroviamo anche il "BastaKiya Art Cafè" conosciuto luogo di ritrovo che qualche sera prima avevamo disperatamente cercato e trovato poi chiuso. All'uscita visitiamo  addirittura il "Bastakiya Night" altro noto ristorante night segnalato in tutte le guide, che ci era sfuggito perchè anche lui introvabile. Sarà per un'altra volta. Il Bastakiya Quarter è veramente un luogo da visitare e ci è piaciuto molto. Sulla strada del ritorno passiamo di fronte ad un altro Shopping Center il "Burjuman Center" che mi ricorda qualche cosa. Repentina virata a destra, parking e siamo dentro. Fregate Sora Teta! Una cosa enorme, bella, raffinata, tre piani e tanti ambienti diversamente strutturati e arredati. Simonetta dice che è quello che gli è piaciuto di più; e non ha torto. Poi mi ricordo perchè mi ricordava qualche cosa ! C'è un negozio di Bateel dentro e allora via al saccheggio dei datteri.              
Dobbiamo affrettarci perché abbiamo riservato un tavolo al Beachcombers il ristorante del Jumeirah Beach Hotel, quello a forma di onda, altra icona di Dubai. A complicare le cose non riusciamo più a trovare la nostra Honda. Nella fretta di parcheggiare all'arrivo non abbiamo guardato con attenzione le coordinate del parcheggio per cui ora valla a trovare. Su e giù nulla da fare; cambia piano, nulla da fare. Dobbiamo ritornare sui nostri passi, ripercorrere tutto il percorso in salita, ritrovare un punto di riferimento all'interno del Mall, per poi ridiscendere e tentare l'avvistamento. Dopo un paio di tentativi rintracciamo l'auto. Di corsa all'hotel, cambio di abbigliamento, la solita Jumeirah Beach Road ed arriviamo all'hotel. Valletto per il parcheggio (che bella comodità) e si entra. Contrariamente al suo vicino Burj Al Arab l'interno e molto più sobrio. Grandi spazi, giardini, fontane, arredamento, trenino per chi si sposta da una parte all'altra. Decisamente un bel posto dove passare qualche giorno di riposo godendo del sole, di una bella spiaggia. La cena è a buffet. C'è di tutto e di più. Prendiamo anche una bottiglia di vino bianco Chablis del Sud Africa, per nulla male rispetto al prezzo economico di 20 euro. La cena finisce in un'orgia di dolci e gelati, dopo non aver lesinato nulla dall'inizio del pasto. All'uscita del ristorante, complice anche la bottiglia di vino, decido di portare Simonetta al 360 Bar, quella rotonda in mezzo al mare notissima come la più famosa discoteca night di Dubai. Quattro passi sul molo semicircolare che conduce al bar, yacht a destra, la "Vela" illuminata a sinistra, non manca proprio nulla. Faccio un po' di foto perché il panorama merita. La discoteca effettivamente non è per nulla male; un disco volente all'aperto con il bar al centro, la pista e tanti divanetti e tavolini tutto intorno appunto a 360 gradi. L'atmosfera è calda in tutti i sensi; musica, si beve, ci sono molti giovani e ci sentiamo alquanto in imbarazzo, per cui dopo un giro esplorativo si decide per il rientro. Il simpatico trenino ci riporta alla hall dell'hotel. Rientro in hotel senza problemi e a nanna.

Domenica 7 Marzo

E' il giorno della partenza. Ci si alza con calma, solita ricca colazione in camera, si preparano le valige, si paga il conto e si lascia tutto all'hotel. Andiamo a piedi per un giro a Deira sempre con la scusa e l' intenzione di trovare e comprare quello strano bricco per fare il caffè americano. Introvabile! Facciamo nuove scoperte nelle strade intorno, entriamo ed usciamo da vari negozi, fintanto che verso l'una si ritorna sui nostri passi per uno spuntino al "Creek View Rest & Cafè" quello di fronte al Radisson. Questa volta però stiamo leggeri sul serio. Riprendiamo l'auto all'hotel, carichiamo i nostri trolley, qualche mancia in più e si parte in direzione aeroporto per la consegna dell'Honda al parcheggio Europcar. Dobbiamo riconoscere che al Radisson siamo stati veramente bene. Giunti all'aeroporto fatichiamo un pochino a trovare la giusta strada per il giusto parcheggio, anche se poi effettivamente bastava seguire le indicazioni per gli arrivi che sono sotto. Ma, come succede sempre, la prima volta è la prima volta! Check-in, controllo passaporti, controllo fisico, e siamo dentro al duty free. Ci muoviamo sicuri da una parte all'altra del Lounge. Ultimi acquisti inutili di cose inutili e rischiamo anche di fare tardi. Arrivare al gate che ci hanno destinato prende più di 10 minuti quasi di corsa. Ma siamo in tempo, mentre invece decolliamo con mezz'ora di ritardo per problemi ad un sedile rotto che nessuno vuole occupare. L' Airbus A330-200 è datato, stracolmo, i sedili sono stretti, ma che vuoi, quando si rientra non ti va bene niente.
L'arrivo a Fiumicino è come al solito uno shock. Si rientra di colpo nelle nostre dimensioni "umane", qua e là un po' di sporco, lavori in corso, lunghissima attesa per i bagagli, lunga fila al controllo passaporti, traffico disordinato e bloccato all'uscita del terminal. Ma che vuoi? Siamo a casa!

 

Il seguito alla prossima puntata!

 Ancora da vedere:

ATTHETOP
Corse di cammelli a Nad Al Sheba
Ras Al Khor Wildlife Sanctuary
VU's Bar
Zona sud della città
Mirdiff City Centre shopping mall
Souk Al Bahar
E311 Emirates Rd
Ras Al Khaimah
Bastakiya Quarter
Ibn Battuta Mall
Al Diyafah Street
Festival City
Dubai Marina Mall

 

 


Appunti di viaggio - parte 3^

Le fotografie

 

Domenica 31 Ottobre 2010

Presa la decisione finale. Dopo vari ripensamenti su quanto lungo deve essere il soggiorno, nove  dodici o quindici giorni; se andare anche a Masqat e in caso affermativo se in aereo o con la nostra auto a noleggio; sulla scelta degli hotel per tenere il budget entro un certo limite; alla fine ci ha pensato Simonetta che ha scelto proprio quest' ultima settimana di ottobre per andare sotto i ferri del chirurgo per una vena safena da asportare. Nulla di grave, convalescenza di una settimana, qualche accorgimento nei giorni a seguire, ma  per sicurezza abbiamo riprogrammato il viaggio.
Quando ?
Si pensa da martedì 15 Febbraio a domenica 27 Febbraio 2011 per festeggiare il nostro primo anno di matrimonio, in concomitanza con il  "Dubai Shopping Festival". Per quella data speriamo di avere le idee più chiare e che il dollaro sia con noi !! Cioè scenda $ vs €.

A risentirci su queste righe fra due mesi.
 

Sabato 22 Gennaio 2011

E' fatta ! Dopo quasi due mesi di ripensamenti e spostamenti di date dovuti a problemi di lavoro di Simonetta, per contenere il numero di giorni, oggi é stata presa la decisione finale e "scanzo quivoci" pagato on-line:

) andata: venerdì 4 marzo ore 11 da FCO con la Qatar via Doha e arrivo a DXB alle ore 21:
) soggiorno per 9 notti all'Hotel Excelsior zona Bur Dubai
) rientro:  domenica 13 marzo ore 22 da DXB con Qatar via Doha e arrivo a Roma ore 6.30 di lunedì 14

Il programma da definire nel dettaglio sul posto prevede anche due giorni a Masqat in Oman da raggiungere o in aereo con FlyDubai oppure in auto andata via deserto ritorno via costa.


Martedì 22 Febbraio 2011

Altro colpo di scena. Simonetta ha dei seri problemi sul lavoro a causa di un incidente verificatosi in un impianto in Canada su cui ha lavorato negli ultimi anni. Grossa agitazione fra lo staff di progetto di Technip ed il cliente, per cui niente permesso per assentarsi neanche per un giorno. Il progetto rimborserà tutte le spese anticipate, ma di ferie nemmeno a parlarne.
La notizia mi sorprende non poco e in quanto non pronto a questa evenienza, l'idea di partire da solo, (alternativa che ho analizzato seriamente e dettagliatamente nei giorni successivi) mi trova impreparato e incerto per cui decido di soprassedere.

RISULTATO ? Salta tutto di nuovo !!!!!! Considerando che la Simonetta non si libererà prima di parecchi mesi, incomincio a organizzarmi per un viaggio da solo entro il mese di Aprile.

Lunedì 21 Marzo 2011

Purtroppo non ho molte alternative; o non si parte, oppure parto da solo.
La mia scelta cade sulla seconda opzione; in questi ultimi giorni riflettendo bene mi sono convinto abbastanza e quelle perplessità che avevo avuto a fine Febbraio quando, preso in contropiede, non me la sono sentita di affrontare da solo il viaggio, sono state tutte superate.
Anzi, direi proprio che l'idea di passare da solo il periodo a Dubai mi stimola e mi carica ancora di più.
D'altra parte ufficialmente il soggiorno è giustificato dal Congresso "Planet of the Apps Arabia 2011" - più di  3.000 Euro di iscrizione - che si svolge proprio a Dubai dal 18 al 20 al One & Only Royal Mirage . Chissà che proprio in quella circostanza non trovi qualche Sponsor (socio) per la eVerySoft?
E allora che faccio ?
> Prenoto e pago il volo di andata QATAR il giorno 15 Aprile alle ore 12,15 con arrivo a Dubai alle ore 22.50
> Prenoto e pago il volo di rientro QATAR il giorno 27 Aprile alle ore 0.20 con arrivo a Roma alle ore 6.55
> Prenoto e pago l' Excelsior Creek Hotel per 11 notti.
Lascio in sospeso solo il noleggio per 10 giorni della TOYOTA  con la BUDGET; non c'é fretta
Questa volta non ci devono essere ripensamenti anche perché, contrariamente alla volta passata, non ci sarebbe nessuno a rimborsare quanto anticipato.
E vai allora a riprogrammare tutte le giornate, per sfruttarle bene ed adattarle alla nuova situazione, alternando giornate di lavoro ad escursioni in auto verso gli altri emirati, lunghe passeggiate per Dubai, escursioni nel deserto, un po' di mare, shopping, ecc. ecc.

Giovedì 7 Aprile 2011

Finalmente incomincio a mettere qualche punto fermo. Simonetta mi ha confermato la sua indisponibilità per un soggiorno almeno di quattro cinque giorni e visti i costi del ticket aereo che si aggirano intorno ai 700 - 800 euro, rinuncia definitivamente. Al suo posto si affaccia Flavio che avendo un po' più di flessibilità di scelta di giorni, manifesta la volontà di partire anche lui. Riesco a trovare un volo sempre con la Qatar (decisamente la più economica), ed incastrando la partenza per Dubai martedì 19 ed il rientro a Roma lunedì 25, ce la caviamo con 450 euro. Solite ore di volo e molte attese per i cambi, voli notturni, ma .. come si dice chi ultimo arriva male alloggia! Comunque cinque giornate piene da spassare a Dubai sono garantite !
A questo punto mi trovo costretto di nuovo a rivedere il programma del mio e ora nostro soggiorno che nel frattempo avevo rivisitato adattandolo alla mia condizione di "single". Poco male, oramai potrei mettere su un'agenzia turistica.

Giovedì 14 Aprile

Ci siamo. Tutto è pronto; programma, documenti di viaggio, super trolley, tanta curiosità. Domani mattina si parte e domani sera si dorme all'Excelsior. A risentirci presto su queste righe.

Venerdì 15 Aprile

E' il giorno della partenza. Simonetta mi accompagna presto all'aeroporto di Fiumicino e mi lascia intorno alle 9.30 allo scalo T3. Con il mio grosso trolley mi muovo a fatica ma per fortuna il check in  della Qatar è già aperto e mi libero subito dell'ingombrante fardello. Imbarco alle ore 11.20 per cui gira, aspetta e rigira fino alle 11. Imbarco e partenza in perfetto orario alle 12.20 e via. Il volo prevede uno scalo a Doha in Qatar per il cambio veloce di aereo per cui puntuale anche qui, alle ore 23 si atterra al terminal T1 di Dubai. Per evitare di perdermi di notte con la mia Toyota Corolla per raggiungere l'Hotel per motivi di sicurezza avevo già deciso di ritirarla il giorno successivo, e quindi mi faccio portare da un taxi. Nessun problema, a mezzanotte vengo scaricato davanti all'Excelsior che avevo visto solo sullo schermo del PC, ma che sul posto mi pare ancora più interessante. Formalità di rito, ed eccomi nella mia stanza per niente niente male. Sistemo alla meglio le mie cose, ho un piccolo problema con la cassaforte (safe box) che comincia a suonare bip bip bip e mi costringe a chiamare un assistente, e poi a letto sotto il piumone. Domani ci sono parecchie cosa da fare e mi devo svegliare presto.

Sabato 16 Aprile

Il programma prevede il ritiro dell'auto intorno  alle 10 e quindi via Metro direzione Rascidia eccomi di nuovo al terminal T1. Qui perdo praticamente più di tre quarti d'ora per capire dove si trovano gli uffici dei rent car. Indicazioni sbagliate, inglese smozzicato da un lato e dall'altro, sali e scendi per scale mobili e lunghissimi tapis rullant, scavalca strade, sali e scendi per ascensori, insomma gira gira ritorno al punto di partenza e me lo trovo praticamente davanti. Solite formalità e parto con la mia Corolla color argento quasi nuova con appena 16000 Km sulle ruote. Devo prendere confidenza con il cambio automatico e ricordarmi un po' i percorsi, ma non è un problema. Dopo mezz'ora e tre o quattro svincoli sbagliati sono oramai padrone della situazione. Poi avrò tanto tempo per imparare; oggi la cosa importante da fare è prenotare i biglietti per il TOP al Dubai Mall. Ci arrivo abbastanza facilmente e parcheggio all'interno; prendo diligentemente nota del posto del parcheggio ed entro nel Mall. Giro un paio di orette qua e là, prenoto due tickets per il venerdì successivo, solito problema con la mia cartasi che non viene accettata, mangio qualche cosa e decido di uscire per farmi un bel giro in auto per la città. Devo prendere e riprendere confidenza con parecchi itinerari necessari per spostarsi bene da un lato all'altro della città.  Sorpresa. Non trovo più il parcheggio. Il fatto è che questo megastore è così grande che se non ti fai un punto di riferimento quando arrivi (per esempio un negozio, un cafè ecc. ritrovare poi il punto giusto per riuscire e ritrovare il parcheggio diventa un grosso problema. Si è vero che avevo il riferimento C2 ma il parcheggio C dov'è. Domando, ridomando, gira e rigira più di mezz'ora sotto terra. Sapete dove era? Esattamente dal lato opposto da dove mi trovavo all'inizio della ricerca. E per fortuna che avevo preso il riferimento. Mi servirà di lezione per la prossima volta.
Il pomeriggio lo passo in auto ad imparare percorsi nuovi o alternativi su e giù per Dubai. Proprio quello che volevo fare. Tanto l'auto è pagata, i kilometri sono liberi, la benzina è gratis. Faccio tre volte il percorso dal Excelsior al terminal T1, così sono sicuro che quando mercoledì mattina andrò a prendere Flavio non ci saranno sorprese. Verso le 18 lascio l'auto nel garage dell'hotel (il sole incomincia a calare e non mi fido troppo della mia vista) e mi ficco dentro il Burjuman Centre a due passi dall'hotel. Sono preoccupato per questa ca....o di CARTASI che mi dicono "no balance" e temo che me l'abbiano clonata. Purtroppo fino a lunedì non potrò sapere cosa è successo, anche se il servizio clienti che ho chiamato a Milano mi dice che non è bloccata e risulta a posto, però di più non sanno fino a lunedì.  Pomeriggio a piedi fino all'old souk, abra, souk dell'oro e rientro a piedi al'hotel. Cena al primo piano del Burjuman, passeggiata digestiva e alle dieci a nanna.

Domenica 17 Aprile

Tutta la mattina è dedicata a girare a vuoto in auto per Dubai. Era proprio quello che volevo fare da sempre, ma che ho potuto fare poco le altre volte per non costringere Simonetta a questo inutile esercizio. La Corolla con cambio automatico si guida che è una meraviglia e anche in mezzo al traffico non è per niente stressante. Poi tanto chi mi corre dietro? Mi sposto ancora con una certa difficoltà in zone che non conosco, sbaglio le strade, riprendo quelle giuste, ma poi dai e dai incomincio a farmi parecchi punti di riferimento e a fine mattinata mi ritengo soddisfatto.  Riposino e rinfrescata in Hotel verso l'ora di pranzo e dato che la giornata non è particolarmente calda, decido per una bella escursione a piedi tutta intorno al Creek. Infatti parto dall'hotel, mi fermo per riposarmi un pochino (sono le tre e mezzo ed è caldo) al Dubai Museum con tutto un percorso sotterraneo interessante e fresco, e proseguo all'old souk, abra, tutta Banyas road direzione Sheraton, con tanti e tanti dhow che caricano e scaricano merci, attraverso il creek al Maktoum bridge (non finisce mai), e ritorno verso l'hotel. Tre ore buone di camminata che mi portano quasi all'ora di cena. Anche se questi luoghi mi sono oramai famigliari, li rivedo sempre con piacere perchè cì'è sempre qualche cosa che ti era sfuggito le altre volte. Decido di fare il bis al Burjuman ritornando al ristorante indiano della sera prima con un bel piatto di grill vegetale che tanto mi era piaciuto. Due passi e poi a letto.  

Lunedì 18 Aprile

Parto sparato per una bella mattinata al mare e mi dirigo verso il Jumeirah Beach Park. Oramai conosco questo percorso a memoria e in meno di dieci minuti mi trovo sul posto. Noto subito una lunga fila di auto all'entrata e qualche cosa di strano.  Quando è il mio turno il vigile fuori del cancello mi ferma e mi dice di tornare indietro; perchè? Chiedo .. e mi spiega che il lunedì la spiaggia è riservata solo alle donne. Porca miseria! Ecco cosa cosa di strano avevo notato. Tutte le auto in coda erano piene di suorine vestite in nero che andavano a bagnarsi e a prendere il sole. Ma si spoglieranno? Mi si sconvolge il programma e allora decido per altre ore di scuola guida ed escursioni in zone non conosciute. Intanto rifaccio il giro fino all'aeroporto anche per  individuare il palazzo dove ha sede la Arabian Horizons per informarmi sul safari nel deserto da fare con Flavio. Trovo il palazzo, trovo anche il parcheggio, l'ufficio; tutto OK. Poi per riempire la mattinata decido di  arrivare a prendere la E311, una lunga superstrada interna che bypassa tutta Dubai e collega di fatto molti se non tutti gli emirati, in mezzo al deserto. Mi dirigo verso Dubai Marina e seguendo le indicazione per Al Barsha, ad un certo punto, circa trenta chilometri dopo, intercetto la E311. Praticamente il deserto vero e proprio. Tutte quelle zone che sulla carta hanno un nome, in pratica ad oggi non sono che indicazioni stradali dove "sono o erano" previsti  progetti di insediamenti, ma ad oggi di realizzati se ne vedono ben pochi. La strada è trafficata, e percorsa anche da molti camion,  ma grazie alle tante corsie scorre veloce, anche troppo per un povero pilota che la percorre per la prima volta e che perde una delle uscite per rientrare verso Dubai city e chissà quante altre buone possibilità. In breve per rientrare all'hotel, dopo aver attraversato altri due o tre emirati, ho percorso quasi 50 chilometri. Non so neanche come, ma mi ritrovo sempre in auto verso le due del pomeriggio nei dintorni del Hyatt Hotel sulla corniche e lasciata l'auto nel parcheggio del mercato del pesce mi faccio prima un giro dentro il mercato con in mano un panino ed una seven up, poi mi dirigo a piedi verso il gold souk che però a quell'ora è chiuso. E' caldo e sono stanco di guidare per cui  riprendo  l'auto e guadagnata la strada per l'hotel, lascio ben bene l'auto nel parking dell'hotel. Totale della giornata 200 Km. Salutare riposino e doccia rinfrescante ed eccomi di nuovo pronto per una bella camminata pomeridiana-serale. Traguardo Shindagha, dove ceno sul lungo creek all'aperto nel ristorante che già conoscevo, al crepuscolo con un bel piatto di grill misto davanti ed insalata a lato. Una delizia. Al ritorno, a piedi, scopro una delle zone più belle del creek che è la passeggiata che dall'old souk costeggiando il canale, direzione  Al Maktoum bridge, porta nei paraggi del mio hotel e dove stazionano decine e decine di ristoranti galleggianti, gli stessi che alle 8 e 30 di sera partono tutti illuminati e fanno il giro del  canale per due ore circa mentre si cena a buffet. Mi informo sulle partenze e sul prezzo per andarci con Flavio quando arriverà.             

Martedì 19 Aprile

Mi sveglio presto, anche perché alle 6 il sole è già alto, e alle 8 sono di già fuori. Ritorno alla carica con la mattinata al mare che mi spetta di diritto. E allora, ritiro la mia Corolla dal garage, solita strada ed arrivo puntuale al parcheggio del Beach Park.  Ricca colazione con cappuccino e ciambellone al chiosco dentro il parco e poi due passi fino alla spiaggia. Certo che per essere una spiaggia libera è tenuta veramente bene e fanno bene a pubblicizzarla come un posto da visitare. Mi cambio, affitto sdraio e ombrellone e mi butto lungo al sole. Dopo una mezz' ora la spiaggia comincia a popolarsi e vicino mi si piazzano due ragazzone che parlano una strana lingua e ridono. Riesco a capire che sono ucraine e da come gesticolano, ridacchiano, fumano in continuazione, mi danno l'idea di quelle che arrivano per passare una settimana di vacanza a gratis. Intercetto anche due tipi dall'aria rimorchiona un po' più lontano e guarda caso sono italiani. Scambiamo quattro parole, mi spiegano che sono a Dubai per lavoro in quanto hanno costituito  una azienda di articoli da arredamento. e mi danno qualche indicazione su come muovermi in tal senso. Concordiamo sull'attuale situazione un po' sotto tono di Dubai in questi ultimi due anni, ma soprattutto concordiamo sul fatto che le due ucraine stanno li per fare marchette. Verso mezzogiorno il sole comincia a picchiare forte e ne ho preso abbastanza per cui mi preparo ed esco. Tanto per cambiare ho voglia di andare un po' a zonzo in auto e ridiretto verso l'hotel, oramai per me il centro del mondo, azzardo una nuova strada larga e scorrevole. Scivolo veloce fra palme e semafori, ma quando è il momento di  capire dove mi sto dirigendo e ritornare indietro è troppo tardi. Non si riesce più a fare conversione perchè sono in autostrada e quando riesco a uscirne,  mi ritrovo in mezzo al traffico dell'emirato vicino; prima Sharja e poi Ajman. Tanto per cambiare perdo un paio di svincoli per tornare indietro, ma oramai conosco il meccanismo dei semafori per le conversioni ad U e pazientemente cerco il primo che fa per me. Finalmente ritrovo lo svincolo dell'autostrada che mi riporta a Dubai ed eccomi sulla strada del ritorno verso l'hotel. Totale per uno svincolo mancato più di 60 Km e quasi due ore di tempo. Ricco frullatone di frutta al Burjuman per merenda e poi rinfrescatina in hotel. Rimetto il naso fuori verso le 5 per la mia passeggiatina preferita fino a Shindaga a piedi, dove verso le 19 e 30 ritorno al ristorante del giorno prima  Al Areesh.  Poltrona, crepuscolo, il creek illuminato dai lampioni, i grattacieli che riflettono le ultime luci del cielo chiaro, un bel piatto davanti e tanta fame. Meglio di così. Peccato essere soli. Sulla via del ritorno mi soffermo incuriosito all'altezza di Bastakiya perche sento della musica venire da una dei vicoli. Mi avvicino metto la testa dentro una porticina ed alcune persone mi invitano ad entrare. Li per li declino gentilmente l'invito ma loro insistono e mi trascinano dentro un cortiletto. E' una specie di festa con un gruppo al centro che suona degli strani strumenti a percussione e tanta gente intorno ben vestita. Mi sento in imbarazzo, faccio due o tre foto, mi offrono un succo di frutta, c'è un arabo che prende il microfono e parla in inglese, ma a dire il vero non riesco a capire di cosa si tratta. Dopo dieci minuti ringrazio, saluto e continuo la mia passeggiata sul lungo creek verso l'hotel, aspettando, le 8 e 30 per vedere la partenza dei ristoranti galleggianti tutti illuminati. Domani sera verrò a cena con Flavio qui.           

Mercoledì 20 Aprile

Alle 10 arriva Flavio al T1 ma io alle 9 sono già in aeroporto. Lascio l'auto al parking A1 quello dove si ritirano le auto a noleggio, oramai so tutto, e mi metto pazientemente in attesa davanti all'uscita. Dopo un'ora di attesa il vigile che controlla che nessuno entri, mi guarda già male, figuratevi verso le 11 quando ancora sono là in attesa. Incomincio ad essere un pochino preoccupato, ma finalmente tiro un sospiro di sollievo quando lo vedo uscire. Eccoci insieme "welcome in Dubai". Andiamo al box della Budget, perché voglio fare l'estensione per il secondo driver della Corolla e prima tappa ci fermiamo lungo la strada alla Arabian Horizons per prenotare e pagare il safari di sabato. Poi diritti all'hotel per lasciare il trolley e cambiarci. Flavio è stanco per la notte in bianco all'aeroporto di Doha e quindi confermiamo quanto stabilito in precedenza; si va al mare a riposarci. Quindi auto, Jumeirah road e Park Beach. Alle 12 e 30 siamo distesi al sole sotto l'ombrellone. Flavio è rimasto colpito dall'ordine e dalla pulizia del luogo che per essere una spiaggia libera aperta a tutti, sembra più uno stabilimento a pagamento a cinque stelle. Si dormicchia, un bagno, tanto sole, ma alle 16 siamo belli e cotti e siamo d'accordo per cambiare aria. Riprendiamo l'auto e faccio guidare Flavio, così finalmente mi godo il panorama e lo dirigo per un bel tour panoramico-turistico per la città. Mi dà soddisfazione e guarda ammirato strade, grattacieli,  e tutte le altre strane costruzioni. Dopo un paio d'ore si ripassa all'hotel, per rinfrescarci e cambiare il look e poi una fermata di metro fino alla stazione Union. Come mi aspettavo la reazione nell'entrare nella stazione della metropolitana e poi nel treno colpisce anche Flavio. Bisogna dire che l'impatto è notevole, sopratutto la prima volta quando si è portati a fare subito il raffronto con alcune delle nostre stazioni romane. Poi ci si abitua anche a questo. Attraversiamo il creek con il waterbus a Baniyas road fino all'old souk, quattro passi sul lungo creek e puntuali ci troviamo alle 20 a scegliere il ristorante galleggiante per la cena. Non c'è che l'imbarazzo della scelta e saliamo su un dhow che ci piace particolarmente. Avevo già parlato di queste cene a buffet appena l'imbarcazione si muove, e mi aspettavo da parte di Flavio una reazione positiva. Invece di tanta scelta a disposizione, devo dire una cucina particolare, c'è poco che entusiasma il giovanotto. Continuo a dirgli che la volta passata con la madre ci siamo mangiati questo e l'altro mondo; non era lo stesso ristorante ma devo dire che il genere era simile, ma evidentemente non è il tipo di pietanza di suo gusto. Ha da ridire persino sui dolci che invece non erano per nulla male. Per fortuna che il panorama del creek tutto illuminato a destra e sinistra ci assorbe e distrae Flavio che a fine viaggio confessa che la cena non gli è piaciuta per niente.  Delusi tutti e due lui per un motivo io per un altro perché pensavo di fargli cosa gradita ce ne rientriamo all'hotel e prima di mezzanotte tutti a nanna.   

Giovedì 21 Aprile

Giornata dedicata ad Abu Dhabi. Se vogliamo fare tutto quello che ho in mente i tempi sono stretti per cui sveglia alle 7, ricca colazione da Dome e alle 8.30 in auto sulla Sheik Zayed prima in mezzo ai grattacieli, e poi continuando sull'autostrada che porta al'altro emirato. Guida Flavio ed io mi godo il panorama, devo dire monotono del mezzo  deserto. Non c'è traffico e sulle sei corsie si procede bene e puntualmente arriviamo ad Abu Dhabi. Senza troppi problemi, anche perché ho chiaro dove voglio arrivare, cioè l'Emirates Palace sulla Cornice, raggiungiamo la meta e parcheggiamo all'interno. Giro turistico fuori e dentro il maestoso Hotel, foto di circostanza, un buon caffè, un salto a vedere l'ala dei nuovi progetti per i musei, e poi eccoci fuori.
La prossima meta è la Moschea che però non è proprio a due passi e per non perdere tempo spostandoci in auto e sbagliando strade, decido per il taxi. Ci chiamano un' auto privata che per caso era pronta li e contrattiamo per 65 Dirham. Va bene. In venti minuti ci porta alla moschea e mi rendo conto che da soli difficilmente ci saremmo arrivati, anche se percorriamo tutte belle strade lunghe, diritte, larghe, ma che bisogna conoscere. La moschea da sola vale un viaggio ad Abu Dhabi. Flavio rimane a bocca aperta ammirando i colonnati, gli intarsi delle colonne, il grande interno, il lampadario ed il grande tappeto che calpestiamo senza scarpe. Anche qui solite foto di rito all'ombra e al sole che con il bianco dei marmi obbliga a stare con gli occhi socchiusi. E' quasi l'una e intercettato un  taxi al volo (34 Dhm) ci facciamo riportare al parking del Emirates Palace. Nella zona mi muovo bene in auto e andiamo al vicino Marina Mall per un pranzetto. Porto Flavio sulla torre al TIARA Restaurant, dove io con il mio frullatone  e Flavio con un bel piatto più consistente di grilled chicken  ammiriamo il panorama da un centinaio di metri di altezza, in rotazione. Quando vado a pagare ho il solito problema con la mastercard che non passa, ma oramai  conosco il problema e pago con l'altra Visa. Rinfrescati e rinfrancati, riprendiamo l'auto per dirigerci verso il porto dove c'è il mercato per comprare i datteri, quelli sfusi, che sono diventati un MUST da riportare indietro da un viaggio negli emirati. Ritrovo il posto, compriamo un paio di chili di datteri e poi un paio di chili di susine da non riportare indietro;  un bel giro per il mercato del pesce siamo pronti per il ritorno. Non mi ricordo chi, come e dove, ma  nella mattinata avevamo parlato del Ferrari World che si poteva trovare per la via di ritorno a Dubai. Studiamo il percorso sulla carta e decidiamo per la strada che porta al Ferrari. E' un'autostrada deserta che scavalca con enormi ponti queste isole artificiale semi per non dire tutte deserte, per trovarsi poi all'improvviso dopo circa trenta Km mi ripeto in mezzo al deserto, questo enorme complesso che non so come definire; fra un parco giochi a tema, una pista da Formula 1, un luna Park o non so altro. Parcheggiamo ed entriamo dentro e ci sentiamo a casa. E' evidente che è tutto Ferrari, dai colori alle auto esposte ai gadget da acquistare. Pagando un ticket corrispondente a 50 euro (non poco) si ha diritto ad entrare in una seconda zona dove si può correre su una vera auto F1, andare su una specie di montagne russe, provare accelerazioni record, giochi per i più piccoli, e tanto altro ancora. Ci vogliono però dalle due alle tre ore a disposizione e mettersi in fila (anche se per la verità non c'era tanta gente visto anche il giorno lavorativo),  per cui, dato che si erano fatte già le cinque passate, a malincuore decidiamo di soprassedere e rimandare  ad altra occasione. Riprendiamo perciò la strada di casa, commentando quanto avevamo visto e come eravamo riusciti in una giornata a fare tutto quello che ci eravamo prefissi. La serata si conclude a Dubai, al solito Burjuman Centre, con una bella cena cinese per Flavio e grilled vegetale per me.             

Venerdì 22 Aprile

E' la giornata più piena di tutto il soggiorno che comincia con una abbondante colazione al Dome. Abbiamo tutto il pomeriggio e la serata impegnata, ma la mattinata è da decidere. Il Venerdì mattina presto, avevo letto che ci sono le corse dei cammelli a Nad al Sheba e tentiamo di arrivarci così, alla cieca, seguendo la cartina e le istruzioni stradali. In effetti la zona la raggiungiamo abbastanza facilmente, nel pieno del deserto, ma di cammelli  e di corse neanche l'ombra. Vediamo qualche cammello al bordo della strada, segnali che raccomandano attenzione per attraversamento cammelli, ma quello che cerchiamo sembra introvabile. Passiamo per una zona (oasi ?) ben curata e verdeggiante di un signorile quartiere, e mi ricordo di aver letto che in zona c'è una delle residenze dello sceicco Al Maktoum per quando frequenta le corse e certamente e questa che stiamo vedendo, dato anche il servizio di sorveglianza che notiamo. I grattacieli di Dubai sono in lontananza e noi sperduti fra larghe strade, tralicci dell'alta tensione, vuoto a destra e deserto a sinistra, decidiamo per rifare rotta in città e visitare il WIFI Mall, che ancora non ho visitato. E' quello con la piramide e navigando a vista riusciamo ad arrivarci, anche se la zona per me è piuttosto sconosciuta. Architettura stile egizio ma nel complesso poco interessante; forse perchè e mattina intorno alle 10, è pure venerdì giorno di riposo, c'è poca gente e questi grandi spazi senza la confusione ed il passeggio delle persone che li animano, sembrano inutili, freddi, poco accoglienti. Dopo uno stimolante caffè, concordiamo per dirigersi verso il Dubai Mall, dove alle 15 abbiamo la visita al ATTHETOP. Passiamo tutta la mattinata dentro il centro; visita all'acquario (dal di fuori), sky Dubai, il lago, le fontane fantastiche che alle 12 danno un piccolo assaggio dello spettacolo serale, pranzo, gelato e poi puntuali in fila alle 15 e 30 all'entrata del Burj Khalifa. Si entra, lunga camminata per raggiungere l'ascensore, ed a gruppetti di 15 - 20 si viene catapultati in 40 secondi al 124° piano del grattacielo. Siamo intorno ai 650 metri e la vista che si propone a 360° giustifica i 100 Dhm del ticket. Si vede dall'alto tutto quello che c'è, e non è poco, tutto quello che sarebbe dovuto già esserci ma dove c'è ancora molto da fare, e tutto quello che forse non verrà mai fatto; cioè:

IL BEL SOGNO CHE SI E' TRASFORMATO IN INCUBO

Per chi è comunque a Dubai è una visita d'obbligo ! Ne vale la pena. Si sono fatte quasi le 5 del pomeriggio ed il rituale rientro all'hotel per un riordino delle nostre persone per la sera è necessario. Ci aspetta la cena al Beachcombers, il ristorante del Jumeirah Beach Hotel dove abbiamo un tavolo prenotato. Oramai ci muoviamo con disinvoltura in auto anche la notte, e parcheggiamo dentro il garage dell'hotel. Contrariamente al Burj Al Arab che è di uno sfarzo-kich-offensivo, questo hotel è solamente un paradiso. Piano bar, fontane, luci colorate, grandi spazi. Per noi  ricca ed abbondante cena a buffet, addirittura della birra e del vino a tavola, e riconosco la cameriera gentile dello scorso anno che ci coccola. Alla fine della cena quattro passi fino alla discoteca del 360°, un po' di foto ed entriamo dopo che un inserviente ha voluto verificare l'età di Flavio. Qui c'è musica, si balla, si beve alcol e si ammira su comodi sofà all'aperto il panorama notturno di Dubai sullo sfondo, del Jumeirah Hotel e Burj Al Arab illuminati. Non è male. Giro di ricognizione della rotonda, ma c'è troppa confusione per i miei gusti, per cui, sentiero di ritorno, altre foto dentro l'hotel mentre la pianista bravissima suona il pianoforte, auto e ci ritroviamo sulla Jumeirah road in mezzo a Ferrari che rombano, SUV da 6 metri, sfreccianti sportive giapponesi che schizzano via in mezzo al traffico (ordinato), tutti con giovani arabi dentro diretti al carosello serale della Dubai notturna alla Diyafah street, la strada dello struscio (in auto). Ci rimane di strada per tornare all'hotel per cui ci accodiamo pure noi con la nostra Corolla.  Hotel e a nanna.

Sabato 23 Aprile

Sveglia  alle 8 per preparasi  con calma per la colazione al Burj Al Arab dove puntuali come d'abitudine lasciamo alle 10 e 15 la nostra Toyota al vallet che ce la parcheggia chissà dove. Dal di fuori la costruzione è imponente, ma fa più effetto da lontano che da vicino. Foto sul ponte, sulla fontana e poi entriamo. L'interno è quello che deve rappresentare l'opulenza e lo sfarzo nel gusto arabo, l'arroganza del denaro spinta fino all'eccesso del kitch. Discutibile ad un sommario giudizio, ma comprensibile se lo si inquadra nella cultura e in quello che deve significare; liberazione dopo due secoli di colonizzazione e protettorati, rinascita e ricchezza del mondo arabo (i veri arabi beduini). Fontane e zampilli d'acqua,  oro alle pareti, oro alle porte degli ascensori, oro ovunque. Oro vero! Foto di rito all'uscita sui sofà, altre sotto l'immagine di Mohammed e dopo aver rifilato una mancia corrispondente a 10 euro al vallet che ci riporta la Corolla ci dirigiamo visto che siamo in zona al Madinat Jumeirah che voglio far conoscere  a Flavio. Allora giro per il souk, acquisto di qualche regaletto, giro in abra per i canali mentre la guida ci illustra le ville a destra ed i residence a sinistra, quanto costa al giorno quello e quanto costa questo, cifre che per lui rappresentano lo stipendio di un anno.  Concordiamo però con Flavio che questo è uno dei più suggestivi posti di Dubai, ed devo riconoscere che  io ho una particolare predilezione per questo sito.
La mattinata  prevede anche la visita veloce della Palm Jumeirah. Rifaccio con Flavio lo stesso itinerario in auto che avevo fatto qualche giorno prima. Visita all'Atlantis, giro in auto sulla "crescent" est e poi su quella ovest ma su queste due zone c'è ancora molto da fare; in pratica i lavori sono fermi, per cui mentre gli insediamenti sulle frode sono completati ma poco abitati si conferma il fatto che tutta la palma è ancora al 60% al termine ... se mai. Mi riprometto di fare prima di partire un giro andata e ritorno con la monorotaia che attraverso tutto il tronco, per vedere la situazione dall'alto.
Ritorniamo all'Hotel e alle 15 ci vengono a prendere per il safari. Con il SUV Toyota recuperiamo qualche altro turista in città e poi via verso le big red a Madam. Ci fermiamo allo stesso negozietto dove ci rifilano souvenir  a volontà e poi eccoci sulla sabbia rossiccia. Devo riconoscere  che vedi perchè ero seduto davanti, un po' perchè il driver non azzardava più di tanto, il dune basching è stato meno emozionante dell'altra volta e non mi ha provocato nessun fastidio allo stomaco. Foto di rito sulla sabbia mentre le auto si raffreddavano, primi fastidi con le lenti a contatto per la sabbia negli occhi e spostamento al campo base. Qualche cammello qua e là una piccola pista per i quad, lo stesso campo base più piccolo di quello di due anni fa. Tutto decisamente sottotono rispetto all'altra volta. La serata comunque scorre piacevole fra un primo ballerino che per 15 minuti ha roteato su se stesso, una birretta seguita da un'altra e via così. Cena abbondante a base di spiedini e altre grigliate e nell'insieme serata piacevole. L'unico vero inconveniente purtroppo è capitato a me che  a causa della sabbia che mi era rientrata di nuovo negli occhi, sono stato tutta la serata con gli occhi gonfi, che lacrimavano, con un dolore assurdo che non provavo da tempo e che mi ha costretto a stare con gli occhiali da sole in piena notte per nascondere il gonfiore. Il ritorno a velocità sostenuta in mezzo al traffico della città verso le 23, a causa della fretta dell'autista è stato più emozionante dei salti sulle dune.        

Domenica 24 Aprile (Pasqua)

Oramai siamo diventati dei clienti fissi per la colazione da Dome; favoloso cappuccino che neanche a Roma troviamo, e muffin alla cioccolata con panna accanto. E' l'ultimo giorno per Flavio e abbiamo ancora parecchie cose da vedere. La mattina la passiamo al Mall of the Emirates perché è un MUST. Anche se come grandezza e interesse è oramai superato dal Dubai Mall, un'occhiata a Sky Dubai bisogna darla, e quindi full immersion per una mattinata su e giù sali e scendi. Spuntino veloce e poi si decide per un trasferimento all'old souk e al gold souk a piedi dopo aver lasciato l'auto al garage dell'hotel. La giornata è abbastanza calda ma quattro passi non ci faranno male. Quindi solito (!) giro; un pezzo a piedi, due passi per l'old souk dove addirittura mi riconoscono e mi chiamano "romano", poi l'abra fino al souk delle spezie, poi il souk dell'oro. Flavio è poco interessato a tutto questo e non posso dargli torto, forse pensa già al ritorno. Scendiamo a piedi per Banyas road fino alla metropolitana di Union Square costeggiando il porto pieno di scatoloni e merce varia accatastata alla rinfusa sulle banchine. Qualche foto ricordo qua e là e poi rientro in hotel via metropolitana che entusiasma invece Flavio e a ragione. Sono le 17 e 30 passate e ci meritiamo due bei bicchieroni  di succo di frutta indovinate un po' dove? Ma da Dome evidentemente. Poi con calma prepariamo la valigia e verso le 19 e 30 usciamo dall'hotel e via metro ci troviamo direttamente dentro l'aeroporto al terminal T1. L'aereo parte a mezzanotte e 20 ma alle 9 è già aperto il checkin e Flavio entra nell'area riservata dopo uno spuntino ad uno dei tanti punti di ristoro. Saluti e abbracci ed io rientro sempre via metro in hotel.           

Lunedì 25 Aprile

Sono rimasto di nuovo solo ed ho una giornata intera da organizzare. Non posso andare al Jumeira Beach Park perché è Lunedì ed è il giorno riservato alle donne. Ma ci sarà pure qualche altra spiaggia in zona ! Dopo il rito del cappuccino da Dome arrivo sempre con la mia Corolla sulla Jumeirah road ed al primo cartello beach giro a destra verso il mare. Altro che spiaggia! Mi ritrovo su una bella strada che costeggia due kilometri di una bella spiaggia attrezzata, superspaziosa con pista per camminare e pista ciclabile, sabbia bianca, quasi nessuno. Non mi sono portato il costume e sono in pantaloni jeans lunghi, ma mi faccio una bella camminata e poi mi butto su una panchetta a  prendere il sole. Ho deciso di ridare l'auto indietro oggi pomeriggio alla Budget, per cui approfitto nella mattinata di fare il giro sulla monorotaia  di Palm Jumeirah. Eccomi di nuovo all'Atlantis dove parcheggio e mi imbarco sul treno che attraversa tutto il tronco della palma. Dall'alto della stazione si può vedere il parco acquatico dell' Atlantis con tutte le varie attrazioni, scivoli, piscine con delfini, solarium e altro ancora. Con il treno in movimento invece è possibile intravedere i vari rami (fronds) della palma con le villette tutte in fila, più o meno color sabbia, ma l'impressione è che siano più quelle disabitate che quelle popolate. Nell'insieme rimango un poco deluso, ma, anche qui bisogna entrare in quell'ordine di idee che l'interesse è nel fatto che tutto questo fino a dieci anni prima qui non esisteva nulla, isola compresa.
Il pomeriggio passa facendo qualche spesa per i regalucci al Burjuman e alle cinque circa riconsegno la favolosa Corolla al parking del T1. Mi dispiace quasi lasciare la mia compagna di tanti kilometri (quasi 1500) in dieci giorni che si è sempre comportata egregiamente. Al ritorno dall'aeroporto mi fermo al Deira City Centre, un altro di questi Mall che non conosco e mi ero ripromesso di visitare. Quale occasione migliore ora che sono a piedi, penultimo giorno a disposizione. Enorme come tutti gli altri, più popolare perché al centro della città, è un viavai continuo di persone che entrano ed escono direttamente dalla metropolitana; dopo aver trascorso più di un'ora dentro non trovo nulla di particolare che susciti il mio  interesse; dentro di me lo definisco un enorme supermercato, bello, ma nulla di veramente speciale. Finalmente trovo qualche cosa di normale anche a Dubai! La serata finisce con una bella grigliata mista di pesce, al primo piano del Burjuman.      

Martedì 26 Aprile

Trattasi dell'ultimo giorno e devo lasciare l'hotel entro mezzogiorno. Organizzo la giornata in questo modo: Colazione da Dome, valigia pronta e lasciata in hotel al deposito, metro fino al Dubai Mall (decisamente il mio posto preferito), rientro in serata in hotel, taxi, aeroporto.
Alle  dieci e mezzo sono di già al Dubai Mall per le ultime spese; un bel librone (che pesa) sulla storia degli emirati, un corso di arabo-inglese, un paio di occhiali da sole, altre sciocchezzuole. A mezzogiorno c'è il rito delle fontane ed è sempre un  bello spettacolo anche se di giorno, come anticipo della sera.  Gelato-pranzo al Morelli's gelato e poi ancora su e giù dentro e fuori. Nonostante abbia passato tanto tempo in questo centro, non mi ha stancato e lo trovo sempre affascinante. Quando sei un poco stanco di stare dentro, esci fuori e ti rifai gli occhi con il lago, le fontane i grattacieli. Quando fuori è troppo caldo, rientri dentro e ti rifai un giro dall'altra parte. Tanto è così grande che ci sono sempre cose nuove da vedere. Per esempio delle fontane a cascata che ho scoperto solo oggi da un'uscita quasi secondaria. In più c'è a disposizione dei visitatori il collegamento  alla rete gratis, per cui ogni tanto ti butti su un bel divano, ti leggi la posta, mandi qualche SMS, ti prendi un caffè che si trova anche all'italiana per niente male. Così passa il pomeriggio fino alle 19 quando incomincia lo spettacolo delle fontane illuminate e con la musica. Eccomi in prima fila ed ho quasi i brividi per l'emozione. Che volete! A me questo spettacolo piace e piace e secondo me basta questo per meritare un viaggio a Dubai. Purtroppo ho fretta, il tempo è limitato e devo ritornare in hotel a prendere il trolley. Nel riprendere il bus che mi riporta alla metropolitana, non vedo bene se è lo stesso dell'andata o meno, sta di fatto che per arrivare alla stazione del metro faccio un giro che non vi dico per circa venti minuti, senza biglietto, e solo con l'aiuto di una ragazza capisco che sono sul bus giusto. In hotel mi cambio velocemente una camicia alla toilette della reception e mi faccio chiamare un taxi che in un baleno mi porta al T1 dell'aeroporto.  Lunga fila al controllo passaporti; al T1 partono e arrivano tutte le linee aeree tranne la Emirates che ha il suo T3 riservato. Finalmente si passa il controllo, il checkin è già aperto e lascio il mio pesante trolley, per poi passeggiare nel duty free per gli ultimissimi acquisti.
Puntuali alle 23.20 ci imbarcano sul volo Dubai Doha e poi partenza alle 0.20. Cambio veloce dopo neanche un'ora di viaggio a Doha e da qui, su un grosso airbus mi risveglio direttamente a Roma     

Mercoledì 27 Aprile

ore 7 arrivo a ROMA. Simonetta mi aspetta fuori dell'aeroporto e mi accompagna a casa dove dopo una bella doccia e cambio di vestito rientro nel mio mondo. 

 

 

Appunti di viaggio - parte 4^

Le fotografie


Venerdì 21 Ottobre 2011

La decisione è stata presa quasi all'improvviso, velocemente, all'unanimità. Fino al mese di settembre la mia idea di ritornare a Dubai per dicembre sembrava anche a me un po' azzardata. Simonetta continua a rimandare la sua partenza a Pechino per cui è fuori gioco per qualsiasi data; da solo, o almeno due settimane da solo mi sembrava troppo (devo riconoscere che dopo l'intervento di luglio, mi è venuta un po' di fifa, per cui ho giocato la sola carta possibile: ho invitato Giulia che evidentemente ha accettato in quanto l'invito era esteso implicitamente anche a Pierpaolo. Io faccio omaggio dei biglietti per il volo, e poi sul posto ognuno si arrangerà (!). Io parto prima da solo, loro mi raggiungeranno invece dopo una settimana per una settimana. Nel giro di un pomeriggio di fine ottobre tutti d'accordo, pagati i biglietti del volo, l'albergo e la Toyota a noleggio. Oramai non si torna più indietro. E' il 21 ottobre.
Solito volo con la Qatar via Doha; qualche problema invece con l'Hotel Excelsior diventato in quel periodo molto caro e quasi al completo, per cui ripiego sul Moon Valley Residence, vicinissimo all'Excelsior e alla fermata della metro e più a buon mercato. Speriamo bene di goderci questo giorno di gran festa del " 40th National Day".

Mercoledì 30 Novembre 2011

Tutto secondo specifica. Partenza puntuale da Fiumicino alle 11.10, volo regolare con scalo a Doha con tempi di trasferimento ristrettissimi; il volo per Dubai è schedulato per le 18:15 ma aspetta il volo da Roma che atterra invece alle 18:15 e siccome ero l'unico da imbarcare, praticamente hanno aspettato solamente me prima di decollare alle 19. Arrivo a Dubai T1, taxi fino al Moon Valley (non ho sufficiente moneta e mi faccio prestare 50 dhm dalla receptionist) e subito due passi tanto per sgranchire le gambe verso le 22:30. Che bello ! Sembra di ritornare a casa !

Giovedì 1° Dicembre

Il residence non è per niente male; ho una grande stanza con due queen beds, un angolo cottura, un bel bagno, asciugamani un poco lisi  ma direi che per il resto non manca proprio nulla. Sono sicuro che mi ci troverò bene. Ricca colazione da Dome e poi via in metro all'aeroporto per ritirare l'auto. Sicuro e convinto di andare al terminal T3 per ritirare l'auto, sbaglio e sul posto non mi rendo conto di dove sono. Cacchio! Ma hanno già cambiato tutto al terminal ?. Ma guarda questi arabi! Solo dopo un poco mi rendo conto che devo andare al T1 e non al T3. Una fermata di metro ed eccomi al T1 departure dove invece sono pienamente padrone della situazione. Ritiro la mia Toyota Corolla e via  inizia la ricognizione della città. Devo riprendere confidenza con alcuni percorsi strategici e quei micidiali svincoli a 5 corsie e 10 uscite. Fisso telefonicamente l'appuntamento con la Molinari per lunedì mattina e per maggior sicurezza identifico il luogo del suo ufficio l'Emarat Atrium su Sheikh Zayed. Rientro nel pomeriggio in hotel e poi una lunga passeggiata a piedi: Al Mankool, Diyafa street, Sheikh Zayed, giro intorno alle Emirate's Towers con capatina al Jumeira Hotel. Chiedo informazioni per il Vu's Bar; certo al 51° piano; vediamo se questa volta mi riesce di andarci. Metro fino al Dubai Mall, spettacolo delle fontane e rientro in hotel alle 22.30. Per oggi basta così. 

Venerdì 2 Dicembre

E' il giorno della grande festa. Solita colazione da Dome e scuola guida per Dubai. Bandiere da tutte le parti: sulle automobili, sui bus, drappi enormi su tutti i palazzi, sui grattacieli, su ogni lampione; tutti hanno una bandierina in mano, bambini e bambine vestiti con la bandiera a quattro colori, visi dipinti con i colori. Insomma un vero orgoglio nazionale! Per la strada mi rifilano una bandiera anche a me. Perché no? Oramai faccio parte anche io della comunità Dubaina. Decido di allontanarmi dal centro città e mi dirigo verso Hatta per ritrovare il circuito quad a Madam. Faccio attenzione ai punti di riferimento che mi ero creato navigando su Google Earth e così rintraccio abbastanza facilmente il luogo, Al Badair vicino a dove si fermano tutte le carovane di auto dei "desert safari" per fare shopping. Fra andata e ritorno mi faccio più di 100 kilometri, ma almeno mi sono tolto una soddisfazione. Rientro in hotel nel primo pomeriggio e poi una rilassante camminata ai souk. Serata a Shindaga insieme a qualche altro migliaio di persone imbandierate a festeggiare. Musica, balli stand e tanta allegra confusione. Tutti sembrano attendere qualche cosa ma non succede nulla. Alle 11 sono già a letto.  
   

Sabato 3 Dicembre

Ore 9: Colazione al chiosco del Jumeira Beach Park, in poltrona e sotto un bel sole. Mi regalo una bella mattinata sulla spiaggia a riscaldarmi ben bene. Questo posto è uno dei miei preferiti e ci torno sempre volentieri. Molta gente, la maggior parte dell'est Europa: Moldavia, Russia e giù di lì. Il sole è caldo piacevole e sul lettino si sta da dio. Ogni tanto passa qualche coppia di ragazze ma ...Verso le 13 decido di cambiare aria e ripercorro in auto Sheikh Zayed su e giù e le varie uscite (sembra facile!!) e giro di nuovo intorno all'Emarat Atrium (begli uffici). Pomeriggio a piedi a Shindaga e dintorni e serata al Burjuman Centre. Cosa vuoi di più?

Domenica 4 Dicembre

Non c'è dubbio che il sole mi piace e dedico la mattinata di nuovo al Jumeira Beach Park. Devo profittare di queste mattinate libere perché dalla prossima settimana con Giulia non so si potrà fare. Ma come si sta bene al sole nel mese di Dicembre; caldo,  E' come un giugno da noi !
Nel primo pomeriggio un salto a Palm Jumeira e poi un lungo giro sulla E44 via Barsha. Ai lati della strada tanti cartelli con indicazioni di zone commerciali in allestimento, poi zone di deserto vuote, poi altre recinzioni, ma gente praticamente niente. Questa volta non mi perdo e rientro a Dubai città abbastanza facilmente. Sono curioso di provare anche la nuova "green line" della metropolitana così dopo il rientro in hotel per una rinfrescata entro nella solita stazione di Kalid bin Al Walid però questa volta direzione "Creek".
Il treno si ferma però alla stazione prima in quanto ancora non funzionante l'ultima e mi ritrovo in pratica al Wafi Mall quello a forma di Piramide; giro intorno per individuare l'entrata, entro giro un pochino svogliato e dopo una mezz'ora sono di già fuori. Nulla di particolarmente interessante ed è la stessa impressione che avevo avuto l'altra volta con Flavio. Intercetto un Bus il C7 che mi dovrebbe portare a Union. L'autista mi fa gentilmente presente che farei prima con la metro, in quanto il bus fa un lungo giro di quasi un'ora. Gli faccio capire che è proprio quello che voglio fare per vedere parte della città che non conosco. Purtroppo è già abbastanza scuro e non è che si veda un gran che se non luci e luci. Senza saperlo passo proprio vicino alla solita Kalid Bin Al Walid, per cui saluto e scendo all'improvviso sul lungo creek dove sostano tutti i dhow ristorante. Giro serale a Bastakiya e rientro in hotel soddisfatto e a buon ora.   

Lunedì 5 Dicembre

Giacca e cravatta e colazione alle 9 da Dome; e poi appuntamento alle 10 dalla Molinari. Ho imparato bene la strada e l'uscita 49 della Sheikh Zayed non mi sfugge (e non è tanto facile) per cui arrivo puntualissimo all'Emarat Atrium.  Mezz'ora di riunione con la dott.ssa Ottavia a proposito dell'apertura di un branch office a Dubai, e poi sono già fuori per un salto al gold souk ben vestito. Non mi sento tanto a mio agio così conciato e dopo un passaggio all'hotel per cambiarmi d'abito riprendo la mia favolosa Corolla per un'altra avventura in giro per la città. A forza di sbagliare però oramai mi muovo con una certa sicurezza e riesco sempre ad arrivare esattamente dove voglio. In serata mi faccio i soliti due passi sul creek lato Bur, prenoto per il giorno dopo un Safari Tour per tre presso il dhow restorant della Lama e alle 9 eccomi via metro all'aeroporto T1 ad aspettare Giulia e Pierpaolo. Puntualmente sbucano fuori dalla porta della dogana, forse un poco stravolti ma a Dubai. E poi via tutti in hotel, scarico delle valige e due passi fuori all'aria tiepida e poi tutti a nanna.       

Martedì 6 Dicembre

Non poteva mancare la ricca colazione da Dome per tutti a base di muffin, torte, gelato. cioccolate, etc. forse esagerando alquanto, ma è la prima colazione a Dubai e va festeggiata.
In programma nella mattinata c'è un tour panoramico in auto per tutta la città. E' il mio pezzo forte e nel giro di poco più di tre ore spazzolata tutta la Dubai da vedere da nord a sud da est o ovest con indicazioni, informazioni e dati precisi (!). Ho sbagliato un paio di volte la retta via ma non se n' è accorto nessuno. eh! c'è ancora molto da imparare! Dopo un breve lunch e sosta all'hotel (dove mi sono tolto le lenti a contatto e inforcato gli occhiali ( ad aprile mi sono rovinato la serata con la sabbia negli occhi) ci ritroviamo puntuali alle 3 davanti all'entrata ad attendere il Range Rover o Toyota che ci porterà nel deserto. Tutto secondo specifica; pickup dei passeggeri, strada verso Hatta, quasi 40 Km e poi sosta vicino a Al Madam per lo shopping, dune bashing, arrivo al villaggio, giro sul cammello con Giulia, birra,  buffet, balletti per me già visti e poi alle 9 via tutti di nuovo sui gipponi per tornare in città. Pomeriggio e serata piacevole,  quattro chiacchere in inglese con i nostri compagni di viaggio di Durban in Sud Africa e direi che  ci siamo divertiti tutti.

Mercoledì 7 Dicembre

E' la giornata della visita ad Abu Dhabi. Appuntamento alle 8 nella hall dell'hotel già colazionati e partenza per la capitale degli emirati. Guido io che di giorno sono un'aquila, meno la sera e poi perché conosco ormai bene il percorso per uscire da Dubai via Sheikh Zayed. Autostrada a sei corsi per senso, un vero piacere di guida, meno per il paesaggio decisamente monotono. A metà percorso mi ricordo di non aver messo benzina e mi accorgo di essere in piena riserva, anzi vuota. Mi incomincio ad innervosire e nel frattempo perdiamo anche l'entrata di un distributore di carburante. La situazione si fa molto critica, perché rimanere per strada con tutte le difficoltà del caso sarebbe una tragedia. Ad un certo punto ad una trentina di Km da Abu Dhabi decidiamo di uscire dall'autostrada e ci troviamo a girovagare per una cittadina spettro deserta in mezzo al deserto; nessuno a cui chiedere informazioni. Proprio all'ultimo litro riusciamo ad avere un'indicazione di dove si trovi forse l'unico distributore della zona;  ... molto lontano. Incrociamo le dita e tiriamo avanti fino a che lo intercettiamo. E' fatta! Lunga fila per il pieno ma a questo punto ci scappa pure un caffè. Ci indicano che la strada su cui siamo porta diretta ad Abu Dhabi  passando proprio davanti alla moschea che è la nostra prima meta. Infatti eccoci sul posto, ma proprio all'ultimo svincolo di fronte alla moschea chi dice gira a destra chi dice gira a sinistra sbagliamo snodo e vai .... circa mezz' ora per tornare sui giusti passi. Comunque ne vale la pena. Vestizione per Giulia, giro esterno tra il colonnato, abbagliati dal bianco dei marmi in contrasto con il blu del cielo, poi visita all' interno .. quattro foto e di nuovo in auto verso l'Emirate Palace. Guidare l'auto per Abu Dhabi e anche più piacevole che a Dubai perché sono tutti vialoni palmati larghi, lunghi per noi quasi autostrade. per cui faccio guidare Giulia che se la cava benissimo. Facciamo un giro all'interno dell'Emirate con relativa piccola colazione e caffè; li porto in quell'area espositivo dove sono  i plastici con i nuovi progetti fantascientifici e direi megalomani e si è fatta già l'ora di pranzo per cui decidiamo di spostarci nella terza tappa il Marina Mall. Saliamo sulla torre alla caffetteria dove ci rifocilliamo quanto basta per poi spostarci di nuovo verso il porto al mercato. La tappa dell'acquisto dei datteri oramai è un Must. Breve contrattazione sul prezzo e ritorniamo in auto saziati dopo aver assaggiato vari tipi  di datteri e pieni di buste. Ultima tappa il Ferrari World che ci rimane di strada sull'Yas Island. Guida sempre Giulia e per l'ora di cena scegliamo Shindaga dove è ancora festa e ad una stand assaggiamo quelle palline fritte chiamate "lukaimat" che piacciono a tutti. Traversata del creek in Abra due passi dallo spice souk a Union Square e rientro in metro.    

Giovedì 8 Dicembre

Abbiamo i tickets alle 12.30 per salire AT THE TOP per cui con calma verso le 11 ci spostiamo al Dubai Mall e giriamo per i vari piani fino all'ora di entrata. Salire su a seicento e rotti metri in 20 secondi non è cosa da tutti i giorni ed il panorama poi ...Ci si rende conto di come è articolata veramente la città. Tutto sotto a noi è pieno; grattacieli, laghi e laghetti, spazi verdi, zone costruite. Appena alzi lo sguardo il deserto. Soddisfatti dell'escursione in montagna ce ne andiamo al mare al Jumeira Beach Park per un pranzetto sulla spiaggia all'ombra del ristorantino. Non poteva mancare a questo punto la visita ad uno dei posti che preferisco e cioè il Madinat Jumeira dove da buoni turisti facciamo il solito giro in abra fra i canali e dove riusciamo perfino a farci portare della birra al bar. Il luogo è ben animato in quanto c'è il Dubaifilmfest. Dopo un salto in hotel l'appuntamento è per le 20 al Dubai Mall per lo spettacolo delle fontane. Ed eccoci infatti puntuali sulle terrazze ad ascoltare Boccelli che canta. Secondo me solo questo giustificherebbe un viaggio a Dubai. La cena è programmata per le 21 al ristorante Beachcombers  dentro il Jumeira Beach Hotel dove in una piacevole serata con cena a buffet ci sfilano 270 euri. Però abbiamo anche fatto fuori una bottiglia di chardonnay sudafricano non male. La serata si conclude come di consuetudine (!)  con un giro alla discoteca del 360 con l'aggiunta per Pierpaolo di una buona dose di bevanda alcolica tipo Negroni. Foto all'hotel che cambia colore, foto all'interno, escursione nei piani alti dell' hotel per un'occhiata veloce con il permesso della sorveglianza agli ascensori e poi via. A mezzanotte tutti a nanna.

Venerdì 9 Dicembre

Primi accenni di mal di gola. Devo aver preso qualche freddata e mi si è abbassata la voce. Mattinata a piedi all'old souk, abra, gold souk e mercato del pesce che Giulia e Pierpa non avevano ancora visto. E' venerdì  e fino alle 13 non ci sono servizi pubblici per cui aspettiamo 20 minuti che aprano le porte della stazione vicina al mercato e decidiamo per due destinazioni diverse. Li voglio lasciare soli così si organizzano il pomeriggio a piedi come a loro piace mentre io opto per un passaggio in hotel. Ho già in mente di fare una scappata in auto fuori a tentare di rintracciare la zona dove corrono i cavalli. Nad Al Sheba. Seguo le indicazioni stradali e mi ritrovo esattamente nella zona dove la scorsa volta con Flavio ci eravamo quasi persi. La sola differenza è che quell'enorme complesso simile ad una città che avevamo da lontano visto la scorsa volta è effettivamente l'ippodromo. Mi avvicino ed è realmente un complesso enorme. Non c'è nessuno ed il parcheggio per centinaia e centinaia di metri potrebbe contenere migliaia e migliaia di auto. D'altronde le corse dei cavalli sono molto seguite a Dubai non foss' altro per la grande passione di Sheikh Mohammed. Tento di inoltrarmi ancora verso la zona di Nad Al Sheba, ma perdo forse lo svincolo giusto e mi ritrovo in direzione uscita da Dubai verso Al Ain. Quasi 20 Km per trovare uno svincolo e tornare indietro e tentare di entrare invece dentro il parco di Ras Al Kor dove ci sono i fenicotteri. Ma va la, ci passo vicino ma nessuna possibilità di lasciare la strada, anzi direi l'autostrada. Chissà da dove si entrerà. Ritenterò una prossima volta. La sera la passiamo all' Ibn Battuta Mall raggiunto con la metro rossa. Trattasi di un grosso complesso che porta il nome di questo esploratore arabo che avevo sempre tralasciato di vedere pur sapendo che è uno di quei siti segnalati da non perdere (per chi ha tempo). Dentro tanto per cambiare è enorme, tutto su un piano con gli ambienti che cambiano di architettura a seconda del paese che rappresentano; Tunisia Cina Marocco Egitto etc. Dentro c'è di tutto e di più e nonostante siano le 10 di sera è pieno di gente. Forse perché e venerdì? Rientro evidentemente in metro ma .. affollata.

Sabato 10 Dicembre

Ho deciso di riconsegnare l'auto in serata per essere più liberi domani giorno di partenza, per cui possiamo disporre della nostra favolosa Toyota solo oggi e bisogna approfittarne. In accordo con Giulia e Pierpa decidiamo per il mercato dei cammelli (che poi in realtà sono dei dromedari in quanto hanno una sola gobba) in una località che Giulia ha letto sulla guida e che io non conoscevo. Al Lisili a circa 30 Km da Dubai sulla strada per Al Ain. Seguendo le istruzioni ci arriviamo anche abbastanza facilmente ed eccoli là i nostri cammelli e cammellieri. Ci vedono interessati e un gruppetto di arabi buttati per terra ci chiamano. Sono giovani e conoscono i calciatori italiani, non parlano una parola di inglese ma ci si capisce lo stesso. Ci offrono del caffè sciacquando e risciacquando l'unica tazzina in una scodella di acqua (!) che a questo punto serviva pure a lavare le dita. Per fraternizzare accettiamo; volevamo vedere gli arabi veri ! Eccoli. Si fa così. Chiediamo per le corse dei cammelli e ci indicano la direzione dello stadio; un bel complesso in pieno deserto dove incrociamo drappelli di cammelli e fantini al rientro dopo un allenamento o una corsa. Ma tanti!  Facciano il giro della pista lunga una decina di Km e finalmente capiamo come funziona. I cammelli corrono all'interno della pista spinti dai fantini finti (o veri), e all'esterno le auto dei proprietari che li affiancano strombazzando per incitarli. Peccato che non possiamo assistere ad una corsa vera. Al ritorno visto che ripercorriamo la strada che avevo fatto il giorno prima suggerisco di tentare di trovare l'entrata del Ras Al Kor Sanctuary. Ci passiamo vicino, non troviamo lo svincolo per entrare (Gate 6) ci perdiamo per mezza Dubai fra ponti, rotatorie, lavori in corso per ritentare lo svincolo giusto  ma alla fine imbocchiamo il percorso  devo dire segnalato molto male, che ci porta all'entrata della palude, la fine del creek, oasi protetta per i fenicotteri rosa. Entriamo ed ammiriamo questi strani animali da un punto di osservazione attrezzato con cannocchiali. Se si ha tempo da spendere a Dubai è uno di quei posti da vedere. Nel primo pomeriggio riconsegniamo l'auto alla Budget al T1 e dedichiamo il resto del tempo alle spese da mettere in valigia. Datteri Bateel, souvenir comprati al Burjuman Centre. La sera la passiamo di nuovo al Dubai Mall per godere di nuovo dello spettacolo delle fontane e poi una buona cena: la scelta cade sul ristorante messicano; niente male.   

Domenica 11 Dicembre

Appuntamento alle 10.30 nella Hall per pagare e con le valige fatte da lasciare in custodia. Abbiamo tutta una giornata da spendere davanti a noi fino alle 9 di sera . Ripercorriamo a piedi i posti che sono piaciuti di più ai ragazzi e allora via in abra ai souk, visita all' "Heritage house" in Al Ahmadiya street nota strada proprio dietro al gold souk, ma abbiamo dovuto chiedere più e più volte perché nessuno sapeva indicarci dove fosse questa via;  ultimi acquisti al Al Sabbka road (dove compro i cammellini) e su e giù nei dintorni. Per riposarci propongo di andare a dare un'occhiata alla nuova Green line nella direzione Etisalat che non conosco. Ci mettiamo sul treno nella postazione del conducente (che non c'è perché va da solo) e ci godiamo il viaggio quasi tutto all'esterno in sopraelevata. Fiancheggiamo lo stadio, passiamo dietro l'aeroporto, ci avviciniamo alla Dubai Free Zone ma a dire la verità non c'è molto da vedere di particolarmente interessante. Quartieri nuovi larghe strade semideserte. Quando scendiamo all'ultima stazione e ci guardiamo intorno vediamo solo un enorme parcheggio grandi caseggiati, lunghe vie ma tutto sembra ancora da inaugurare. Ma la gente dov'è?Riprendiamo la metro per tornare almeno un paio di di fermate indietro e scendiamo dopo aver visto passando una specie di supermercato. Abbiamo voglia di mettere qualche cosa sotto i denti, ma ci siamo sbagliati perché non è quello che pensavamo e allora rimontiamo su un bus direzione gold souk, dove finalmente frullati, gelati e kebab non mancano. Rifocillati ci rimettiamo in giro per gli ultimi acquisti. Si fa sera e dopo aver girovagato nel Burjuman Centre, che è sempre il più elegante e a misura d'uomo, ci facciamo una bella cenetta al piano dei ristoranti. Io scelgo la cucina indiana con quelle polpette vegetali che tanto mi piacciono, gli altri altri vanno su piatti diversi. Riprendere la direzione dell'hotel per  ritirare i nostri bagagli e via in metro per farci catapultare dentro il T1. Il resto della serata sono file e noia fino all'imbarco alle 23      

Lunedì 12 Dicembre

Partenza puntuale, arrivo a Dhoa, solito giro in navetta di 20 minuti nell'aeroporto per arrivare all' aereo per Roma,  volo sonnacchioso e arrivo a Roma. Piove e decidiamo giustamente per un taxi che ci porta diretti a casa. Si ricomincia! Alla prossima!
  

 

 

Appunti di viaggio - parte 5^

Le fotografie
 

Martedì 21 Febbraio 2012
Qualcosa comincia a maturare. L'idea prende forma e convinzione. Prima dell'inizio della stagione calda si prospetta un lungo ponte a cavallo di Aprile - Maggio.
L'ipotesi sarebbe: partenza martedì 24 Aprile e rientro lunedì 7 Maggio. Ho già verificato il volo e con la Qatar c'è già qualche problema per un volo a basso costo, mentre con la Swiss Air alla data c'è disponibilità e con costo anche più basso. Vorrà dire che voleremo svizzero.

Lunedì 5 Marzo
Pensaci oggi e ripensaci domani; parto prima o parto dopo, saltano alcuni voli, a marzo scattano nuove tariffe  sia per l'albergo che per il volo, così per evitare di rimetterci ancora di più decido e faccio il biglietto aereo con la Qatar: partenza mercoledì 25 Aprile ore 12.15, rientro lunedì 7 maggio ore 7.05. Prezzo? 481 euro !! 100 euro più del vecchio prezzo swiss air e una notte in meno. Però ho messo un punto fisso. Ora si tratta di non farsi spellare dall'Hotel.

Martedì 6 Marzo

Anche per l'hotel la scelta non è semplice. Non ho voglia di spendere molto considerando che si tratta di 11 notti. Il mio preferito l'Holiday Inn Embassy mi sembra troppo caro con più di 100 euro a notte. Lo Sheraton four points sta allo stesso livello con prezzi oscillanti. Gli altri due residence che avevo visitato non hanno disponibilità. Eppure la zona è piena di hotel, uscirà pur qualcosa di interessante! Mi viene in mente di aver preso dei  biglietti da visita di alcuni alberghi della zona BUR così frugando mi ritrovo fra le mani quello del Regent Palace Hotel di fronte al  Burjuman, quello che fa il brunch il venerdì con 50 dirham a buffet. Me lo ricordo dentro molto bello, non so le stanze. Tramite booking.com trovo un'offerta a meno di 300 dhm a notte compresa la colazione e possibilità di annullare la prenotazione. Prendo atto della proposta, visito con attenzione il loro sito web, mi sembra tutto a posto. Sono un poco scettico .. mi sembra poco per un hotel a 4 stelle. Ci dormo sopra la notte ma la mattina seguente di buon ora prenoto per evitare di perdere pure questo prezzo. Speriamo bene, vi racconterò al rientro. Ora manca solo la prenotazione dell'auto, ma quello non è un problema anche se ho visto che dal dicembre scorso mi ci vorranno una ventina di euro in più.

Giovedì 19 Aprile

Colpo di scena! Simonetta che fino all'ultimo era indecisa (sempre a causa dei suoi impegni di lavoro cinesi) e che alla fine l'aveva escluso, mi dice che si libera e che può venire anche lei. Mi metto al computer e prova e riprova trovo il volo giusto con la Qatar: partenza stesso giorno della mia cioè  mercoledì 25 Aprile, ma alle 22.40, e rientro giovedì 3 Maggio (deve essere a Roma il 4 mattina) con il volo notturno con partenza da Dubai alle 18.30  con 6 di attesa a Doha, ma questo è tutto quello che resta. In compenso, promozione presa al volo costa solo 377 euro, 100 euro in meno del mio. L'appuntamento è per Giovedì mattina intorno alle 10 al terminal T1.  

Mercoledì 25 Aprile

Partenza

Giovedì 26 Aprile

Pickup di Simonetta all'aeroporto e ritiro Toyota
Escursione in auto a Nad Al Sheba ippodromo di Meydan

Venerdì 27 Aprile

Escursione a Hatta Mountain e pranzo all'Hatta Hotel
Pomeriggio al Safa Park

Sabato 28 Aprile

JLT e incontro con Gilberto Pezzotta

Domenica 29 Aprile

Emirates Hills ed incontro con Samuele Landi
Ibn Battuta Mall

Lunedì 30 Aprile

Escursione fino a Ras Al Khaimah border OMAN
Pranzo al Khatt Springs Hotel

Martedì 1° Maggio
Dubai Mall AT THE TOP
Pomeriggio al Dubai Marina Mall

Mercoledì 2 Maggio

Escursione a Al Laisili e Bab Al Shams
Pomeriggio al Mirdiff Mall

Giovedì 3 Maggio

Mercato Mall
Partenza di Simonetta

Venerdì 4 Maggio

mattinata al Beach Park

Sabato 5 Maggio

Domenica 6 Maggio

Lunedì 7 Maggio

 

 


 

Appunti di viaggio parte 6^

Le fotografie

 

.... ancora da completare ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Appunti di viaggio parte 7^

Le fotografie

 

.... ancora da completare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Appunti di viaggio parte 8^

Le fotografie

 

... ancora da completare  ....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Appunti di viaggio parte 9^

Le fotografie

 

Da vedere:

Dubai International Boat Show, 5-9 March, 2013 at the Dubai International Marine Club, Mina Seyahi, Dubai
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Organizzare:Escursione a Liwa Oasis (circa 400 Km) con safari sul Rub' al Khali

 

Giovedì 14 Marzo

L'escursione in Oman nell'Oasi di Buraimi
Obiettivo principale dell'escursione a Buraimi era quello di estendere il visa di altri 30 giorni per Giulia. Infatti così si dice che funzioni: uscendo dagli UAE ed entrando in OMAN per poi rientrare negli UAE, viene messo un nuovo timbro sul passaporto con validità 30 giorni. Giulia aveva necessità di questa estensione per cui cosa di meglio di una bella gita a Buraimi, visto che la volta scorsa a dicembre non avevamo l'autorizzazione per entrare in Oman con l'auto e ci toccò tornare indietro. Partenza alle 8 da Dubai, strada diretta per Al Ain e senza indugio eccoci al border  per lasciare gli emirati. Fila al immigration office ma eccoci finalmente a Buraimi. La prima impressione è di una semplice cittadina insignificante ma viene tanto decantata come l'oasi di Buraimi per cui andiamo alla ricerca di questa oasi. Primi tentativi inutili; ci imbattiamo in soggetti che non capiscono neanche di cosa si parla. La situazione dopo 20 minuti comincia a diventare preoccupante anche perché ci ritroviamo in una coda di auto e rischiamo di rientrare negli UAE dal border riservato ai locali. Svelta conversione e di nuovo a domandare per le oasi. Mi fermo ad un distributore e busso ad un SUV che stava facendo benzina (140 litri). Si abbassa il vetro nero e una fanciulla velata mi dice che c'é un ristorante e/o un albergo chiamato così, ma capendo il mio imbarazzo, si offre per guidarci più vicino. Seguiamo la nostra guida che ad un certo punto si ferma e ci chiede se vogliamo andare a casa sua. Imbarazzati da questa richiesta ci scusiamo preventivamente per il disturbo, ma accettiamo anche perché Giulia è entusiasta della situazione.

Il SUV si ferma davanti ad una villetta, scendiamo dalla nostra auto e seguiamo la ragazza fino alla soglia di casa. Si entra dentro solo senza scarpe e quindi via le nostra scarpe (le mie piene di lacci e nodi) ed entriamo. Piccolo salottino, tappeti e cuscini per terra, grosso televisore alla parete ed eccoci con Giulia a conoscere tutta la famiglia di Amna questo è il nome della ragazza, 25 anni due figli di 11 e 9 anni. Una bella signore la mamma, un po' di fratelli tè caffè cioccolata. Siamo oramai della famiglia e ci chiedono se vogliamo restare a pranzo con loro e cosa desideriamo mangiare. Figurarsi! Io e Giulia mangiamo di tutto senza problemi. Siamo senza parole ... L'ospitalità di queste persone supera qualsiasi nostra immaginazione di cortesia.
Mentre siamo li a parlare altra novità. Hanno organizzato per noi un giro per la città e chissà cosa altro. Saliamo su un altro SUV guidato da Kalim (ancora non ho capito che grado di parentela aveva con Amna), passiamo a prendere altri due loro amici;  ed ccoci allora tutti insieme: Io, Giulia. Kalim il pilota d'aereo, Hamdoom il poliziotto e l'altro non meglio identificato. Per tutto il pomeriggio ci portano in giro per Buraimi .. quella vera. Oasi sperdute in mezzo a montagne di sassi e canaloni (wadi) con laghetti e palme e acqua che scorre naturale fra le rocce. Un vero spettacolo. In particolare quella di Al Jazeera (vedere le foto). Si fanno le quattro del pomeriggio e poiché abbiamo saltato l'invito a pranzo della famiglia   .....

 

 

 

 

 

 

 

 


Appunti di viaggio parte 10^

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