Il concerto di Zucchero
all'arena di Verona
Giovedì 2 Giugno
Partenza da Roma verso le 10 di mattina con la mia TT con al volante il sottoscritto. Dopo una breve sosta per una piadina passato Firenze, cambio alla guida e intorno alle 16 siamo alle porte di Verona. Invece di prendere l'uscita Verona Nord che ci avrebbe condotto quasi all'hotel S. Marco, sbagliamo e usciamo per Verona Sud, faticando non poco per ritrovare il nostro Hotel. Dopo non pochi giri a vuoto finalmente arriviamo a destinazione. Nulla a che dire sull'hotel. Bella stanza spaziosa al quinto piano, ottimo bagno con vasca idromassaggio, doccia, tutto al posto giusto. Sistemiamo alla meglio le nostre cose ed eccoci per strada alla scoperta di Verona: L'Adige, Piazza Bra', l'Arena, Piazza delle Erbe, il balcone di Giulietta, tanta tanta gente. E' la prima sera del concerto di Zucchero, e alle 18 c'è già una lunga coda per entrare in Arena. Non è il nostro giorno per cui ce ne stiamo tranquilli con un aperitivo in mano a Piazza Bra fino all'ora di cena. Qui cominciano i problemi perché un ristorante non ci piace, nell'altro c'è troppa folla, quell'altro pare più una pizzeria, quello di Giovanni Rana ci sembra troppo caro, perdiamo tempo prezioso per cui quando riusciamo a trovare quello giusto nei paraggi è stracolmo e dobbiamo attendere il nostro turno. Cosa che mi secca molto ma non abbiamo altra scelta anche perché il posto all'aperto si presenta bene. Il menù è sfizioso, l'attesa fra una portata e l'altra è un po' troppo lunga, i camerieri nel pallone sbagliano i piatti nei tavoli "di chi è la melanzana?" "chi ha ordinato il fiore di zucca ripieno?" e così via, ma Simonetta si diverte, mangia bene, evaporano due bottigliette di vino, e ci facciamo due risate con i nostri vicini di tavolo che orinano un piatto e regolarmente gliene portano un altro. Prezzo accettabile, poi quattro passi per rientrare in hotel e un bel sonno fino alla mattina.
Venerdì 3 Giugno
Sveglia alle 8 e ricca colazione a buffet al ristorante dell'hotel, fra cornetti, torte, panini burro e marmellata formaggio, prosciutto, macedonia e spazzoliamo di tutto. Decidiamo di visitare Ferrara che non è proprio dietro l'angolo ma ci arriviamo in mattinata e parcheggiata la TT ci addentriamo verso il centro città. Visita al Palazzo Ducale e, alla Pinacoteca nel Palazzo dei Diamanti, e nel pomeriggio al Palazzo Schifanoia. La giornata è calda, la città è interessante, direi un poco monotona nel suo stile architettonico con tante costruzioni basse con mattoni in cortina. Gironzoliamo per strade e stradine per poi decidere verso le 16 di visitare sulla strada di ritorno il parco del delta del Po. Dopo aver lasciato Ferrara alle nostre spalle, ad un cartello che ci invita a girare a destra per il "parco del delta del Po" ci addentriamo in una lunga strada diritta che attraversa piccoli insediamenti rurali o semplici centri abitati. Spianate coltivate a destra e altrettanto a sinistra e si continua. Dopo aver percorso una ventina di kilometri domandiamo al primo che ci capita a tiro "scusi ma questo parco del delta del Po?", e l'altro risponde "eh si, ma sono ancora più di 60 kilometri, bisogna arrivare quasi al mare!" Ma allora il cartello? Quello indica la direzione. Torniamo indietro diretti sparati a Verona per una buona doccia in hotel. Uscita pomeridiana-serale per l'aperitivo e poi alla ricerca di un ristorante per la cena, non troppo affollato e non troppo rumoroso. Ne identifichiamo uno "Il Liston" nella zona vicino a quello della sera prima, tavoli fuori, discreto, buona cena con antipasti, primi secondi e dessert ed evapora una bottiglia di ottimo soave. Ritorno in hotel e lungo sonno fino alla mattina.
Sabato 4 Giugno
Il programma della giornata dice : Mantova fino al primo pomeriggio, rientro a Verona, Hotel per rinfresco e concerto. Si inizia con una bella colazione a buffet all'hotel e poi in meno di un'ora siamo già parcheggiati a Mantova. L'entrata in città è eccezionale. Dopo lunghe strade quasi monotone piatte a destra e sinistra ci si trova all'improvviso su un lungo ponte in mezzo ad una grande lago con il Castello di fronte. Un vero spettacolo. Non faccio in tempo a prendere la macchina fotografica che siamo già dentro Mantova. Il Castello ed il Palazzo Ducale sono uno più bello dell'altro, e non è nulla a confronto di quello che c'è dentro. Saloni e saloni e ancora saloni affrescati, cortili e scalinate e poi quadrerie, e la famosa camera degli sposi del Mantegna; ed il Castello circondato dall'acqua, un vero spettacolo ! Storditi da tanto ci ritroviamo per le piazze a visitare anche il resto della città. Bella veramente bella questa Mantova che ignoravamo tutti e due. Dopo un panino ed un gelato ci riposiamo un poco e alle 14 e 30 ci imbarchiamo sul battello per il giro del Mincio che proviene dal Lago di Garda, che forma quel bel grande lago e che poi sfocia nel Po. Dopo un'ora ritorno al molo e quindi ritorno a Verona. Il cielo è nuvoloso ma non è preoccupante per cui dopo il "rinfresco" in hotel eccoci in un bel bar all'aperto a farci il nostro happy hours a buffet. All'improvviso una forte folata di vento gelido ed un fuggi fuggi generale tutti dentro al locale. Ci sembra esagerata la reazione della gente, ma capiamo che questo è un avviso dell'acqua che verrà. Infatti di li a poco incomincia qualche schizzo d'acqua. Io e Simonetta siamo in manica di camicia senza ombrello o altro per ripararci, non tanto adesso ma dopo per il concerto. Comincia la caccia all'ombrello; oramai i negozi sono tutti chiusi e non c'è ombra di venditore ambulante. Le persone più preparate già si accalcano all'entrata dell'arena e noi ancora in giro a cercare qualche cosa per riparaci. Finalmente presso un tabaccaio sotto i portici troviamo un ombrellino e due impermeabili di plastica. Evviva ! Possiamo entrare anche noi in arena. Poltronissime gold quarta fila proprio sotto il palco. Sono le 21 e puntualmente inizia il concerto ed una pioggia battente; giù acqua e acqua e ancora acqua a secchiate e noi tutti rannicchiati sotto gli ombrellini zuppi dalla testa ai piedi. Il concerto ci piace, le canzoni di Zucchero sono sempre belle, la musica rimbomba nello stomaco, l'orchestra è fenomenale e sotto la pioggia è tutto un'altra cosa. Da ricordare. Solo l'ultima mezz'ora il tempo ci risparmia. Per ripagarci della nostra tenacia Zucchero ci regala ancora quattro o cinque canzoni extra programma, e alle 23 e 30 (grazie a Dio!) il concerto finisce. Che avventura! Non è troppo tardi e una cenetta per festeggiare il compleanno di Simonetta non ci sta male, e anche per riscaldarci. Ritorniamo al ristorante della sera prima ancora aperto e fra un antipasto ed una pizza svanisce un'altra bottiglia di buon soave. La festa è finita si ritorna in hotel un poco preoccupati per la sorte delle nostre ossa per il giorno seguente.
Domenica 5 Giugno
Sveglia con calma e abbondante colazione alle 10 in condizioni fisiche più che buone nonostante "l'umido" della sera prima. Le mie scarpe di tela sono ancora bagnate. Poi si risistema il trolley e alle 11 e 15 pronti per la partenza. Il tempo è buono, poco traffico, Simonetta guida sicura e la TT sfreccia veloce. Dobbiamo mettere benzina e decidiamo allora di fermarci all'uscita di Val di Chiana e andare a trovare il nostro amico Sivieri. Due chiacchiere, un giro nell'outlet, un panino da Spizzico e poi di nuovo in auto destinazione Roma. Comincia a piovere, poi più forte, poi diluvia a tratti e queste condizioni meteo ci accompagnano praticamente fino alle porte di Roma. Solita coda all'uscita del casello di Roma Nord (ma quanto durano questi lavori?), solita coda sulla tangenziale e poi finalmente a casa ancora sotto la pioggia. Fine del lungo ponte.